essere nel flusso

Rimuovere, allontanare o risolvere il problema?

E se il problema, in realtà, non fosse stato un problema?

Avevo bisogno di una soluzione soddisfacente, per un problema inesistente.  E, dopo l’enunciato, che le cose s’incastrassero secondo uno schema mio, dove tutto trovava il suo posto.

Realizzare il massimo dell’equilibrio e della soddisfazione, ovvero il tutto.

( E se  quell’esercizio di intelligenza applicata, fosse stato il massimo del compromesso, ovvero il motore immoto che trova un equilibrio nel comporre le forze contrastanti? )

Avere il tutto!

Questo avrebbe tranquillizzato e sopito altri problemi.

Non capivo, o meglio, non volevo ascoltarmi, eppure sapevo che la vita era un riordinare le priorità, uno scartare e non l’accumulare, incastrare, tenere, rendendo contenti tutti. Chi voleva, chi protestava, chi aspettava ed infine me. Invece bisognava imparare dal ruscello che sbriciola e getta a lato per essere libero di scorrere. In fondo è più facile soffrire che essere felici di sé. Ed era chiaro che tutto quello che facevo, muovevo, cercavo, era un divagare diretto verso la semplicità d’una affermazione: non ho bisogno di voi, né voi di me. Dobbiamo solo nuotare assieme con un pensiero d’autosufficienza e di scelta.

Il sublime egoismo di chi non s’occupa più di tenere tutto assieme, ma lascia che l’insieme lo contenga. E s’abbandona proprio quando sembra vigile e determinato. Ecco, questo era essere nel flusso. Non seguire, determinare, combinare ma essere nel flusso che s’era scelto.

2 pensieri su “essere nel flusso

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