Sono stanco d’imbecilli,
di sfruttatori di pazienza,
di incapaci in cerca d’aumento,
di venditori senza titolo di cose altrui.
Sono stanco di sfide impossibili,
di acqua portata con le orecchie,
di mie idee spiegate da altri,
di lavorare per chi non fa la mia stessa strada.
Sono stanco di luoghi comuni,
di parole abusate,
di piccoli calcoli senza intelligenza,
di retropensieri, di cattiverie inutili.
Sono stanco di chi mi spiega come sono,
delle scorciatoie che portano altrove,
del tempo buttato ad inseguire il presente.
Sono stanco di chi interpreta parole mie,
pensieri miei
e pure me li spiega,
ascoltando solo se stesso.
Willyco 
Un forte abbraccio.
N.
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Che succede signore della casa? Stanco come me,allora.Però il mezzo gaudio mica ce lo trovo! Passerà passerà.Dai che siam giovani e forti e il resto lo lascio a Pisacane.Mirka
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Eh no! Adesso proprio non è il momento di cedere alla stanchezza!Tutte le cose che hai elencato come motivi di stanchezza devono diventare punti di forza.
Allora tramutare stanco in inc..non sarebbe meglio?
Un abbraccio
Vera
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Sono una persona che si arrabbia poco Vera, cerco di capire, di ascoltare. Mi stanca la stupidità, quelli che neppure ascoltano e ti dicono cosa dovresti fare, l’arrivismo, i luoghi comuni, lo strabismo del guardare costantemente gli altri. Allora ho voglia di tagliare i rapporti, andarmene. A volte penso sia un atteggiamento aristocratico, non credo però sia così. Forse sono troppo esigente con me e meno con gli altri. Passerà.
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Anche questa è solitudine, Willy. Scusami, ma quando prepari le valigie e sbatti la porta, hai perso la pazienza. Hai un’unica soluzione, nè aristocratica nè algida: credere in te stesso e fidarti delle tue sensazioni . “Quegli altri” cuociano nel sughetto della meschinerìa e della loro ricca povertà .
Di costoro non rimarrà traccia nel tempo .
Riscusami per il tono confidenziale.
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sarà colpa di Santoro :)…….dai Robertì..un po’ più samurai, tagliare e via, tagliare e via. Poi arriva il tempo di riannodare..poi. E solo quello che interessa veramente.
un sorriso grande.
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Ti ho letto con grande attenzione. Sempre, perchè lo meriti. Il tuo E’ un atteggiamento aristocratico, il tuo blog del resto lo è tout court. Riconoscerlo può infastidire o meno. ma è un fatto. Da questo genere di stanchezza in genere si esce eliminando il mezzo con cui la si esprime. Spero che per te ci sia un’alternativa. Una stretta di mano.
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Ciao Willy, ti lascio per un po’ e …
Ti ritrovo stanco di essere stanco.
Anch’io sono stanca, e avrei tanto bisogno di una
testa vuota per riposarmi un po’(la mia è piena di
pensieri)
Non disperare, la stanchezza si stancherà di te, e
andrà via.
Un caro saluto
Mistral
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Willy…ti avevo scritto un commento..ma l’ho trovato stupido e scontato.
Preferisco lasciarti un abbraccio
Vera
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Amiche ed Amici cari, grazie.
In questo grazie c’è il sentirvi singolarmente, per come vi conosco, e per l’affetto che sento e ricambio. La stanchezza passa, ma è sempre un segnale che si è raggiunto un limite ed un bivio. Allora bisognerebbe scegliere la strada nuova. Quella che, in un momento, annulla le abitudini, crea nuove occasioni ed entusiasmi. In passato l’ho sempre fatto, farò così anche ora.
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tratti di matita…
“continuavo a grattare sugli stessi punti di pelle e non posso stupirmi se ne è venuto fuori il sangue”
🙂
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Trovo bellissimo, sentito questo tuo sfogo così vero, così pieno di dolore e delusione, sì, ma anche di tanta dignità non sottomessa: sarà lei a portarti fuori, a riportarti al sole, a convincerti a camminare ancora.
Perché tu di dignità ne hai tanta e se qualcuno la scambia per spocchia o “aristocrazia pseudo-intellettuale” lascia correre: ci sono tante cose veramente importanti nella vita di cui occuparsi, piuttosto che correre dietro agli abusi abusivi*** di opinione dei poveri di spirito.
T’abbraccio.
***(solo dopo averlo scritto mi sono accorta che era un’involontaria citazione del grande Elio!)
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