il poeta assente

 

Manca il poeta visionario e concreto.

L’uomo che scardina la pietra dei nostri cuori con la forza dell’acqua che disseta.

Colui che sente il futuro e vive la differenza nel presente.

Il Pasolini d’oggi, che ci mostra come siamo, come saremo, come potremmo essere.

Senza paura di vivere.

 

4 pensieri su “il poeta assente

  1. …è vero, l’unico poeta che abbiamo per ora è solo visionario:
    non mi è piaciuto marchionne, ma non mi è piaciuto nemmeno il ricorso a parole già pericolosamente sentite e abusate nell’intervista resa dal poeta- vendola a sky…”capi e capetti”.
    hanno il suono di tempi malati… ho una brutta sensazione e ne traggo una cattiva profezia.

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  2. non è il mala tempora Arya, che preoccupa, ma le idee che stanno dietro alle parole; spesso inconsistenti, troppo prive di volontà comune. Non stiamo distanti, spesso sono nella tua città, di qua e di là del fiume il clima non cambia, non c’é la sensazione che oltre la denuncia venga fuori la visione. Profetica e coinvolgente, che metta in moto i corpi perché conquista le menti.

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  3. Interessante. Ho come la sensazione che i poeti quelli visionari ancor di più siano sempre stati considerati un po’ dei Cassandra. Non so se mancano, certo manca concretezza, manca molto.

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  4. Benvenuta Faty 🙂
    I poeti leggono l’anima, anche la parte che neghiamo a noi stessi, vedono le ansie e gli entusiasmi e quindi il futuro. Mancano non quelli che vedono, ma quelli che hanno l’autorità di indicare, la forza di non piegarsi al conformismo. Questa è la concretezza Faty, essere fedeli al proprio destino.

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