Mi hanno raccontato parecchi giorni più belli della mia vita. Hanno iniziato con la prima comunione, avevo 6 anni. C’è una mia foto, con un vestito da adulto, quasi da sera, però tutto bianco, comprese scarpe e cravatta. C’è mia madre, che è una bella ragazza, a fianco. E si vede che me l’hanno già detto, perché sono tutto rigido e perplesso, e non devo far vedere che non capisco cosa ci sia di bello. M’ è rimasto il ricordo di una Ferrari rossa, ricevuta in regalo, assieme a qualche domanda. Era una macchina stupenda, che sputava scintille dallo scappamento. Si poteva cambiare la pietrina e le scintille continuavano a prodursi. Di fatto un accendino senza fiamma. Un prodigio della tecnica, che non dovevo farmi togliere, anche se la questione del più bel giorno, continuava a non essere chiara, Così a domanda divagavo. Col tempo, i più bei giorni inflazionavano, finiti quelli religiosi, cominciarono quelli d’iniziazione. La pubertà, la scoperta del sesso, ma anche qualche piccola vittoria sportiva. Trovavi sempre chi ti convinceva che quello era il più bel giorno della tua vita. I dubbi continuavano, non che fossi uno scettico sistematico, ma semplicemente qualcosa sembrava non collimare tra attesa e risultati. Gli innamoramenti, qualche tappa vitale vinta senza imbrogliare, insomma c’era della soddisfazione che si generava in me, ma bastava che non me lo raccontassero prima. Ero diventato un esperto di giorni più belli della mia vita, senza accorgermene. Lavoravo in proprio e restituivo ai giorni la loro relazione con me. Così le volte che mi sentivo pieno di vita, ma proprio pieno che sembrava uno sballo, allora era il più bel giorno della mia vita. Non quello più bello in assoluto, ma quello che provavo in quel momento e che rimetteva in ordine gli altri. Da allora non ho più smesso. Certo succede di rado, ma finché lo vivo, so che il giorno più bello non è il più bello e che altri ne verranno. Come dire: ho scoperto la relatività dell’assoluto senza rinunciarci.
SCRIVI FASCINOSO,
signore della casa e,mi congratulo ampiamente con te,io che NON ho “ferrari” da ricordare ma EMOZIONI con-divise coi lucciconi agli occhi e,forse,anche una “bagnarola”intrigante quanto basta per desiderare di ripeterla ancora..Buona Epifania.Bianca 2007
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Grazie Bianca, buona epifania anche a te. Oggi si disfa l’albero, il tempo fluisce e ci culla.
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mi piace la descrizione della sensazione magnifica di essere pieno di vita, come uno sballo
se penso a quella sensazione, i giorni più belli non sono poi moltissimi, ma certo sono stati pietre miliari, che, ricordati a distanza di tempo, sono ancora euforizzanti…
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capire che i giorni più belli sono vita piena e che continueranno, non perché ce li raccontano. Hanno a che fare con noi, ci tirano per la giacca, dobbiamo “solo” chiederci quanto vogliamo accoglierli, WW.
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Il tempo fluisce e ci culla… Che bella la tua serenità se di questo si tratta
Io per me non so tutto è buoi ogni notte lo stesso brutto sogno con varianti sul tema ma il concetto non cambia mai
Passerà cosa dici? Dimmi che passerà
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Passerà Cristina, passerà, uscire da un sogno è possibile, basta guardare la realtà e sognare qualcos’altro.
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