una tonda, nera gomma

Sulla tonda, nera, gomma, bucata,

tra polvere gialla e pezzi d’asfalto,

un bimbo rimbalza, e ride:

per il gioco e per l’aria

ch’ esce e gli solletica la pelle.

E’ notte,

arrivata presto, oltremisura:

tra pensieri e passi,

si spegne l’ansia,

i giorni troppo lunghi,

le decisioni in fila tumultuosa,

come le anatre che sanno

dove andare.

Un sospiro fondo sparge nell’asfalto,

le sensazioni di questo buio volo

che non finisce e non ha sonno.

Guardo,

 il davanzale troppo basso,

il vicolo, la strada gialla,

i lampioni pretenziosi.

Oltre.

E’ giorno e nel sole

il bimbo ride ancora,

fa argine al nero che monta ed invade,

traccia segni di polvere

e ride, mostrando labbra e denti al cielo:

ci è dato ricevere ed

inspiegabilmente, leggere

cose che la sabbia dei giorni

non trattiene.

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