la passione ha spazio nel corpo e nella mente, ha tempo nella durata degli abbracci, ha luogo negl’angoli bui illuminati da occhi che bruciano e mani che cercano…
la passione è terra, è solida, è olfatto, è mordere, è baciare, è leccare.
la passione non ha tempo e si nutre di contrasti: veloce perchè non attende, lenta perchè cresce nell’attesa, prescinde dall’età, non ha un oggetto predefinito, non tollera i limiti per cui la distanza la ferisce, ma non la diminuisce. La passione è un rapporto con sè che trova un oggetto esterno in cui riconoscere la propria sconfinata necessità di amarsi.
Tolto l’ultimo capoverso la “passione” di cui parlo, non ha limiti. Pensa al tempo, spazio, luogo così condizionanti per le vite. L’ultimo capoverso è una illazione e cioè che la passione sia una proiezione di noi stessi su un soggetto esterno, ovvero un desiderio proiettato, od ancora un bisogno che porta con sè il possesso come condizione.
Nessun tentativo di codificare, sarebbe presunzione e tempo sprecato. 🙂
Willyco 
la passione brucia a fuoco lento?
o con una grande fiammata?
pensieri un po’ così…
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la passione ha spazio nel corpo e nella mente, ha tempo nella durata degli abbracci, ha luogo negl’angoli bui illuminati da occhi che bruciano e mani che cercano…
la passione è terra, è solida, è olfatto, è mordere, è baciare, è leccare.
tutto, tranne che aria.
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E se la passione fosse solo un modo per non pensare alla morte?
Ipotizzo.
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la passione non ha legge.
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e dove sta la passione,allora?
Oppure, possiamo pensare che , in un certo sensio, sia sacra
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la passione non ha tempo e si nutre di contrasti: veloce perchè non attende, lenta perchè cresce nell’attesa, prescinde dall’età, non ha un oggetto predefinito, non tollera i limiti per cui la distanza la ferisce, ma non la diminuisce. La passione è un rapporto con sè che trova un oggetto esterno in cui riconoscere la propria sconfinata necessità di amarsi.
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mi pare un pò imbrigliata cosi’, la passione, mperq uanto sia un interessante tentativo di codificazione
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Tolto l’ultimo capoverso la “passione” di cui parlo, non ha limiti. Pensa al tempo, spazio, luogo così condizionanti per le vite. L’ultimo capoverso è una illazione e cioè che la passione sia una proiezione di noi stessi su un soggetto esterno, ovvero un desiderio proiettato, od ancora un bisogno che porta con sè il possesso come condizione.
Nessun tentativo di codificare, sarebbe presunzione e tempo sprecato. 🙂
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invece di stare tanto a parlare della passione, di cercare parole su parole, perchè non ve la senza chiedervi il perchè e il per come?
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