Le mie verità
son così leggere
che le taglio in striscioline,
per tamburi di preghiera
da ruotare tra le mani,
e ne ascolto il fruscio nell’aria,
come fossero non mie.
Le mie verità
durano così poco, che
son sorelle dei pastelli,
temperati con lentezza e gusto,
solo per le striscie sottili
di briciole allineate di colore.
Le mie verità
sono così trasparenti
che l’aria le sorregge allegra,
sulle palme delle mani,
è così che non t’accorgi
che son frecce leggere
che s’insinuano nel cuore.
Le mie verità
m’inseguono
e son pettegole quando le dimentico
tra compagne tintinnanti,
nei cassetti polverosi,
dove s’ allacciano fili
rossi e verdi
e bianchi
con aghi sottili di memoria.
Le mie verità
son così tenere
che le avvolgo in sete
e lini
per riporle tra lavande
di cassetti profumati e scuri.
Le mie verità
sono così futili, che
s’ alimentano di sogni
e temono la notte,
e bevono la luce
che filtra tra dita socchiuse.
Le mie verità
sono silenti,
per questo scrivo sui vetri appannati
che colano
nel caldo insano
dei nostri appartamenti malati.
sono proprio belle le tue verità.
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Le tue verità sono poesia!
…e sono “chiare e fresche” come “le dolci acque”.
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