solidão

 Tutto quello che si fa, quindi, lo si fa per paura della solitudine? E’ per questo che rinunciamo a tutte le cose di cui ci rammaricheremo alla fine della vita? E’ questo il motivo per cui diciamo raramente ciò che pensiamo? Per quale altra ragione ci abbarbichiamo a tutti questi matrimoni in frantumi, alle false amicizie, ai noiosi pranzi di compleanno? Che cosa avverrebbe se rompessimo con tutto questo, se ponessimo fine al ricatto strisciante e prendessimo partito per noi stessi?…                    Pascal Mercier  Treno di notte per Lisbona

Ed esiste un’ ulteriore solitudine che brucia le navi, che si spinge sempre innanzi cercando quel pezzo di sè che manca e che non c’è mai stato. Alle risposte bisogna pure trovare una domanda convincente. Anche la scrittura è una risposta, anche il lavoro è una risposta, fino alla deprivazione di sè e allo scavare nel posto sbagliato, perchè scavare è comunque una attività che occupa tempo e genera speranza.  

E la stagione continua tiepida, favorevole ai percorsi tra case calde, raccoglie parole dai libri, dalla radio che sussurra senza obbligo di verifica, accende le luci, mette musica su giradischi e lettori cd, lancia richiami: a dopo, sì,… ci si vede.

Ed una paletta da croupier allontana la solitudine oltre il tavolo verde. Ma non preoccupatevi, tornerà in gioco ed ogni volta la posta sarà più alta: rien ne va plus, si vince, si perde, fate il vostro gioco, Signori. 

 

3 pensieri su “solidão

  1. nel villaggio di asterix la nebbia impazza a destra e a manca, è dinuovo tempo di guantini, ogni anno usciti dalla zecca. la solitudine deve fare la fila ed aspettare il suo turno, che prima di lei ci sono altre cose più importanti.
    milleottocento battute con nella frase finale la parola però.
    come dire ..quel però..rimette tutto in discussione.
    esercizio raffinato, parole che devono arrivare, ogni sera qualcosa di diverso, una festa per i bambini da pensare, un fratello da vedere, un invito da accettare, un ragazzo da baciare…
    il croupier fa girare la pallina, rosso vince nero perde.

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  2. Andate a fare in culo, tutti e due: mi avete fatto venire un magone!

    Tutte le volte cosi’, quando mi emoziono: da una parte il piacere di scoprire che non sono il solo e soprattutto di aver percepito per un attimo un briciolo di Verità che da solo rende utile una giornata inutle; ma dall’altra mi si incolla addosso una sensazione difficile da descrivere…. per un po’ resto disorientato, stranito.

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