questo è il mio paese

 Sono tra quelli che ci sono, non se ne vanno, non firmano cambiali in bianco, capiscono che non va e che bisogna cambiare. Perso nei miei problemi, nel mio vissuto così importante e immediato, ogni tanto mi sveglio e mi chiedo cosa faccio io per il mio paese.  Perchè questo è il mio paese, il posto in cui voglio tornare ogni volta che me ne vado, è la mia testa, la mia lingua, il mio portolano del mondo. E’ il paese che non mi piace, che cambierei a partire dagli arroganti, i corrotti, gli imbelli e gli imbecilli, è il paese che mi voglio tenere stretto, perchè è mio. E non perchè mi è stato dato, ma perchè qui posso essere diverso, anormale, singolare e plurale e posso pensare che la mia verità sia quella buona fino a prova contraria e cercarla di farla trionfare, vivere, sperare. E quando mi scazzo questo è il paese che posso prendere a calci, perchè ne ho il diritto, altrove mi direbbero: ringrazia ti abbiamo accolto.

3 pensieri su “questo è il mio paese

  1. Nessuna seppur lontana parvenza di spirito nazionalista, quindi.
    Mah, una volta, quand’ero giovane e speranzosa, a certe cose ci credevo. Oggi, siccome oltre che prefica di professione sono anche una cittadina di questo Paese, cerco di fare quello che posso, ad iniziare dalla dimostrazione, soprattutto a mio figlio, di un senso civico, e di civiltà, che sento fortemente miei, e che spero assimili.
    D’altronde sono sempre stata una sostenitrice del dialogo e del buon esempio. Come tutti gli illusi.

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  2. Eppure, poiché qua non vedo sviluppi altri da catena e collare di giorno in giorno strattonati, digiuno di sbobba e di carezze, e veti e interdetti brutali, violenti e secchi, cui deve sempre bastare quale spiegazione un calcio e un “no, brutto!” –
    Per vivere da cane, almeno vivrei dove non mi piglino a calci e sassate, anche se bisognasse leccare la mano. A quello ti obbligano poi anche qua, mentre con l’altra ti stringono il guinzaglio.
    O da randagio, anche.

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  3. SI.
    Questo è il Mio Paese e combatterò per restarci dovessi ancora andare sui monti o riscoprirmi un Silvio Pellico al femminile.La vita non è mai stata facile mai lo sarà se non applicando dell’utopia e molta mooolta fantasia.Bianca 2007

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