vicolo lindo

Stamattina sono uscito presto e l’aria era ancora nuova. Maria dormiva. Maria ha 85 anni, ogni mattina mi saluta con tratti antichi di cortesia. Ne ho già parlato. Spesso la vedo che appende la gabbia del canarino e mi parla intanto, del tempo, della fatica di vivere e del vicolo che tiene pulito. C’è una parola per lei, con più significati, in italiano e spagnolo: linda. E’ così che appare.

In una pagina di De Marchi: libertà ai canarini, il protagonista libera gli uccelli che amava perchè si chiudono le speranze, gli amori e lascia, scivolando nella tristezza di ciò che non è stato. Maria anche se è stanca di vivere, non lascia e ascolta il canarino. Sa che un canarino liberato non dura è difficile parlare con lei di prigioni e di anime che non dovrebbero mai essere in gabbia. Meglio non farsi troppe domande, verrebbero troppe risposte.

Un pensiero su “vicolo lindo

  1. Credo sia la seconda volta che leggo da te della linda Maria. Anche stavolta mi è tornata in mente la mia nonna paterna. Anche lei si chiamava Maria (io mi chiamo così grazie a lei…) e anche lei aveva la gabbietta con i canarini. Donna serena, pacata e vivace allo stesso tempo. E anche l’aggettivo “linda” le si addiceva. Per il suo modo di vedere e vivere la vita.

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