http://unita.it/news/italia/88633/laureato_perde_il_posto_da_muratore_e_si_uccide
Laureato, perde il posto da muratore e si uccide
Laureato in matematica e fisica ma da anni precario e con un’occupazione da muratore, si è tolto la vita perchè la ditta edile nella quale lavorava si è vista costretta a ridurre il personale. Si è sparato un colpo al petto un quarantanovenne residente a Sora.
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L’articolo de l’Unità inizia così. Stiamo rimuovendo il problema dell’insoddisfazione personale e della precarietà. Questa società genera infelicità, illude, promette e non mantiene. Siamo finiti dentro un super enalotto dove per uno che vince, tutti gli altri perdono e pagano chi vince e chi gestisce il gioco. Questo problema riguarda tutti, i giovani che non capiscono appieno la truffa che subiscono sul loro futuro, gli espulsi dal lavoro che saranno sempre più ricattabili nel bisogno, gli anziani che dovranno provvedere non solo a se stessi. Dopo la crisi ci sarà più precarietà e giustificazioni al licenziare, ma pare che pochi se ne rendano conto.
In Francia Sarkozy ha chiesto ai tecnici, una proposta per misurare il PIL, non solo sulle cose e i servizi prodotti, ma introducendo il benessere del paese E’ un processo dirompente dove i suicidi per disperazione peserebbero sulla politica e sulla nazione, il lavoro sarebbe una componente dell’equilibrio personale e produrre non il primo obbiettivo per una nazione. Non andrà così, troppa responsabilità su chi governa i paesi.
Intanto silenti o conclamate le disperazioni si accumulano, il bisogno non produce solidarietà e il paese si divide tra chi può costruire un futuro sul proprio reddito e chi non può farlo.
Quali sono i limiti della speranza? E quelli della pazienza?
le preoccupazioni economiche sono fonte di una forma di disperazione molto particolare, perché, oltretutto, ti vergogni.
Ti vergogni di essere povero nel bel mezzo del paese di bengodi.
Comprendo il gesto terribile e violento, non é il primo e non sará l’ultimo.MAMM
Il problema vero, willyco, é che non siamo in grado di porvi rimedio, con tutta la nostra scienza e la tecnologia e la presunta superioritá intellettuale e materiale, l’occidente attraversa una crisi di cui non si riesce a vedere via d’uscita.
Per questo tento di trovarne altrove, cercando altre strade, altre forme.
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La crisi, come dice D, riguarda tutto l’occidente, giunto al bivio del “che fare”?
La crisi economica mondiale produce, genera infelicità e frustrazione.
I morti per povertà ci sono sempre stati, e temo ce ne saranno ancora. Non so dove andremo a finire, ma ho molta paura per le nuove generazioni.
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