un violino

 

 Un violino italiano, per fattura, foggia, leggerezza, è abbandonato sul panno rosso. La mano sinistra lo prende con delicatezza d’amante. E’ una mano sottile, di donna curata, stupisce che prenda e non accarezzi. E’ una mano ardita con dita forti e morbide, mobili come pupille. Sullo sfondo un televisore silente, mostra un bianco e nero sgranato. La mano sorregge e percorre le corde, l’archetto scivola, maschio come le immagini notturne che scorrono sullo schermo. La musica è onda, avvolge e risucchia, parla d’una terra fredda, dove gli uomini conservano il calore ben sotto la pelle dei pensieri. Gli occhi ora seguono eventi lenti ed incomprensibili: un uomo immerso nella tuta scende una scaletta. Si ferma. La musica dell’ardire umano è in quelle dita, con il calore e il rigore, la consapevolezza e la sventatezza. Un ultimo gradino, l’indecisione e un saltello, poi lo sbuffo d’una polvere che non vuol cadere e d’una nota che non vuol finire.

E il silenzio degli anni che verranno…

 http://tv.repubblica.it/copertina/apollo-11-nuovo-video/35235?video

 

 

Un pensiero su “un violino

  1. UNA DONNA
    un’artista da te così descritta anche i ghiacciai saprà tramutare in vulcano ma in vulcano che NON distrugge NON fa rovine, in scintille lampeggia e dolcemente s’acquieta. Bella la scelya del concerto!Bianca 2007

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.