nuovi classici

Esiste un nuovo genere che è molte cose assieme: romanzo, saggio, felleiton, satira, vaticinio. Parlo degli articoli dei giornali spesso negletti dalla quotidianità. Non è un genere che si dissolve, anzi dopo una settimana è superata l’attualità ed emerge la società. Naturalmente ciò non vale per tutti, ma c’è molto in un quotidiano e quest’estate  ne porterò con me una quantità dell’ultimo anno. Molti li leggerò per la prima volta, perchè, è giusto si conosca questa perversione, io i giornali li compro , ma non li leggo, riservandone la lettura a quando si potrà. Leggere un giornale con il senno di poi permette libertà di ragionamento impensabili: si sa come andrà a finire. L’autore viene ricondotto in un ambito più umano e fallace ed emergono i migliori, quelli che hanno capito, previsto, agito e sono questi gli autori del romanzo del presente. Provate a pensarci, questi ci raccontano la realtà, quella che vediamo con altri occhi e la uniscono al resto che ci è precluso. Così la loro realtà diventa quella vera, molto più della nostra. E non è questo il pregio delle storie verosimili, cioè quello rappresentare una realtà possibile da lasciar al posto della miseria del reale, fatto di smentite, ritrattazioni, silenzi e parlar d’altro?

2 pensieri su “nuovi classici

  1. l’idea della versione post delle parole e delle cose mi pare buona. bisogna saperla fare, come tutte le cose, magari io non ci riuscirei. sono troppo impaziente.

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  2. io li compravo per metterli sotto la lettiera della gatta, adesso che non c’e` piu` li compro solo per farmi compagnia quando viaggio.
    (e` quasi vero, ma leggerli dopo davvero mi e` capitato, rimanevo imbambolata sul balcone a guardare la lettiera per ore…)

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