tecnologia e trasparenza

Tutta la tecnologia oscilla tra l’occultare e il mostrare. I blog, gli sms, gli alias e le seconde, terze vite di facebook sono l’immagine che sfugge, il ritratto visto di sguincio che racchiude solo una parte del sè. Sintetizziamo, descriviamo meno per obblighi di spazio, riduciamo tutto all’osso, generando scheletri di comunicazione, che poggiano sui bisogni comuni. L’empatia non è la comunicazione profonda, questa è fatta di sospensioni, inclusione dei sensi, elaborazione dei segnali. 

Una generazione di decrittatori che ben sanno che i segreti si nascondono tra le frasi comuni, nel dire trattenuto o banalizzato, nell’allusione.

Era ciò che la verità scientifica tradotta nella tecnologia aveva promesso, oppure ancora una volta l’illusione positivistica ha travisato la complessità?

2 pensieri su “tecnologia e trasparenza

  1. Propenderei per la seconda ipotesi.
    In questa dimensione astratta possiamo lasciare tracce generose di noi, magari sapientemente occultate.
    Se siamo dei codici, c’è bisogno di un decrittatore, o di un esegeta.

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  2. ma in fondo, anche nella vita di tutti i giorni siamo in equilibrio tra mostrare e occultare, in particolare mostriamo ben poco di noi, forse anche di meno, e trovare decrittatori è difficile… la comunicazione…mah. forse c’è più nella vita virtuale che in quella reale.

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