Nell’incapacità di gestire la solitudine riempiamo il tempo di telefonate, messaggi, mail, blog, incontri. Ci si trova per strada e ci si ripromette di vedersi, di mantenere il contatto. così la solitudine diventa un desiderio senza contesto, una assenza che si idealizza. L’amore non è un antidoto alla solitudine e tanto meno lo è la compagnia. Stanno meglio i credenti: pregano. Ma chi ha scelto l’agnosticismo si trova dinanzi a sè stesso e non sa che dire, perchè ogni uomo gli mostra una faccia diversa della stessa solitudine. In questo mondo così ricco di parole e di comunicazione non siamo mai stati così soli ed incapaci di accettarlo. La solitudine è una parete liscia, priva di appigli, tanto vale sedersi sotto, incrociare le gambe e cominciare a meditare. Accettare la solitudine significa accettare la propria compagnia, evitare le scuse e alla fine porgere agli altri quello che si ha. Magari con parole nuove e senza attese.
TUTTO E’
inscindibillmente legato e la “solitudine” ne è il collante forse più dentro che fuori oppure no che il dentro esce anche se tiri fuori con cura o nppure no una delle tante maschere cresciute sui coturni di NON autentiche relazioni con la natura,con la bellezza che commuove,coi nostri simili deformati al nascere perchè privi d’un fondamento educativo d’etica ed’estetica insieme.Siamo nell’era del consumismo più sfrenato e assurdo in pieno capitalismo,con una società globalizzata senza morale o con rigida morale,dove le due punte estreme ricerca il comfort gli hotel esclusivi la moda esclusiva la griffe che da subito all’occhio e l’altra parte muore per fame che diventa violenza per i bisogni primari negati e di cui l'”onore”è un opzional facilmente negoziabile .Ma in entrambi vive bruttezza,complicità di bruttezza continua inflitta all’anima condannata a subire il vuoto,l’apatia,l’egoismo,il moralismio rigido che uccidendo la libertà diventa il suo contrario-immorale,che NON riconosce i veri nemic anzi s’identifica con loro anche a costo di barattare la ragione con la paranoia,allontanandosi anzicche fermarsi sui reali bisogni dell’uomo simileai nostri stessi bisogni e che,rifiutandoli ci si autocondanna a un DESTINO DI SOLITUDINE dove non c’è sorriso nè COMMOZIONE,e neppure la SEMPLICITA’ di PANE -SOLE spartito,soppiantatI da telefonae senza senso,mail per compiacere/TI sms frenetici con l’illusione diplacare un’ansia di un DESTINO COMUNE dove VITA-VALORI-BELLEZZA-SOGNI-MORTE sono percepiti come un’unica cosama passata sotto il ferro dell’imbarbarimento perchè negato.E non è bastato nè il suicidio di Y.Mishima coerente al suo codice d’onore ma neppure quello di CRISTO morto e deriso perchè la profezia si adempisse e l’uomo potesse mettere a frutto un esempio unico di indiscussa bellezza,coerenza,misericordia,bontà,giustizia.Bianca 2007
P.S.NON RILEGGO.SPERO COMUNQE SIA STATO CHIARO IL MIO PENSIERO
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“In questo mondo così ricco di parole e di comunicazione non siamo mai stati così soli ed incapaci di accettarlo”
non sono d’accordo. penso che la solitudine di cui parli sia sempre stata l’animale domestico fisso degli umani di tutte le latitudini. uno tra i pochi antidoti a questa leopardiana inculata è l’abbrutimento, gli altri non lo so.
mostrami un uomo che si pone dinanzi agli altri senza attese e io ti mostrerò la mummia di Ötzi.
e comunque se davvero non mi resta che la mia compagnia, posso fare che tagliarmi le vene subito, senza se e senza ma
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abbiamo troppi soldi ancora. quelli che devono mettere insieme cena e pranzo, sopravvivere, che hanno bambini nelle corsie degli ospedali, quelli che vivono negli slum, quelli che oggi andranno a ritirare un referto positivo, non se li pongono questi problemi.
me l’ha scritto d in questi giorni : l’ ho sempre pensato , d’altronde. ci balocchiamo con pensieri raffinati, alti, filosofici, mi ama o non mi ama, perchè la vita è buona con noi.
per adesso.
sono terrbilimente con i piedolini ancorati per terra e lascio alla cara bianca un discorso che va da Cristo morto a Mishima : vedo di recuperare i dati del mio hard disk cimito..come dire ..missminnie è una bestia :))
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cara Any, quando ti leggo devo frenare la simpatia, sei l’annunciatrice che ci ricorda che la fine del mondo è in atto e a me viene da pensare che è bella. Allora perdona la leggerezza di pensiero: non è una tragedia accettare le propria compagnia, anzi è non avere pregiudizi nei propri confronti. Tralascio le frasi di Groucho Marx, ma credo che non frequentiamo solo scemi che ci vedono qualche volta inopinatamente belli. Solo che alla fine torniamo a noi e il problema si risolve lì.
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Infatti spesso invidio i credenti.
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mi hai dato una bella “sberla”.
ma di quelle che ogni tanto ci vogliono e fanno anche bene.
a posteriori.
ma non ora.
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Nell’incapacità di gestire la solitudine riempiamo la nostra vita di solitudini.
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