l’arte oscura del rigare i sogni

M’ hai insegnato che con arte oscura i sogni son rigati,

d’unghia, di lacrime, d’inutile ansia.

Poi senza chiedere,

mani avvicinano lembi di vetro:

alle ferite parlano i cuori.

Che c’è da capire che non sia stato detto:

un’illusione sciolta, una passeggiata oltre il delirio,

la volta della notte da dipingere in blù scuro. 

Nel pugno il giallo, ad appiccicare stelle,

e ai tuoi piedi il tango, come mossa di cavallo.

Lei è Ute Lemper e chi volteggia tra pianoforte e gola, è Kurt Weill

 

2 pensieri su “l’arte oscura del rigare i sogni

  1. L’ARTE
    oscura del rigare sogni è mettere la Lemper quando “qualcun” altro non può postarla,vorrebbe e non può perchè gli è oscura la causa della sua impotenza. Resta comunque un’altra arte chiara per far vivere tutte le musiche anche quelle mute in cerchi multipli che si espandono.La Parola che rimbalza sempre sull’acqua.Complimenti comunque per la Ute Lemper a me in questi giorni molto molto vicina.Bianca 2007

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  2. è meglio che le stelle restino lì, senza strette di pugno che le comprimano. è meglio che restino lì a tenerci d’occhio e noi a tenere a mente che qualcosa brilla ancora, e manco tanto lontano.

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