Hai ancora forza. E’ la forza che ci rende vitali, indipendenti. La forza caparbia, incurante, imbelle a qualsiasi ragione. Quella forza brilla nei tuoi gesti, nel tuo vivere senza età. Solo gli occhi si inumidiscono talvolta ed è per difficoltà a chiedere. Un diniego ti fa più male, ora, ma non ti abbatte. Entrambi siamo sempre stati sconsiderati e finchè ti misurerai senza calcolo e timore, non sarai mai debole. La tua scintilla non scompare, brilla assieme alla dolcezza nella voce: ci siamo scambiati molto, meno di quanto avremmo voluto. E la mia stranezza, in questo confronto amoroso, parte è ribellione, parte accondiscendenza partecipe, parte è solo opera mia. Ma misurare le componenti non ci è dato, mica siamo un cocktail, che chissà se hai mai bevuto, conta l’effetto; solo l’effetto è il dialogo singolare d’amore tra noi. Ora vien chiesto d’ascoltare, togliere dalla testa ciò che non serve e capire quanto basta. Ma ascoltare.
Ascoltare. Sapere ascoltare. Una delle cose più difficili.
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