duino
…
Ma in noi,quando intenti pensiamo solo all’Uno,
già è avvertibile il dispiegarsi dell’altro.
Inimicizia è ciò ch’è più prossimo a noi. Non giungono
forse sempre gli amanti, l’uno nell’altro, a confini,
loro che pure si promettevano distese, caccia, dimora.
Per il disegno d’un istante, s’appresta
a fatica uno sfondo a contrasto,
che lo si possa vedere; per noi c’è tanta
chiarezza. Non conosciamo il contorno
del sentimento: solo ciò che da fuori lo informa.
Chi trepido non s’è seduto davanti al sipario del cuore?
Alla fine s’aprì: e di scena era l’addio.
…
Io ancora rimango. Sempre c’è da guardare.
Rainer Maria Rilke: IV.Elegia da Le elegie duinesi.
Nella luce del sentiero Rilke, le falesie impazienti, si gettano a mare. Le vedo, rigate da acqua e vento e minate nelle radici di pietra, che stanno, impavide e dialoganti con arbusti ed erbe di mare.
Simboli sciolti per pensieri : dentro, fuori, luce, mare, dentro, ancora fuori. Così senza limite apparente, pennellate sovrapposte a dare pastosità al colore, senso, …
E mi ritraggo dal pronunciare quella parola così facile ed ostica; sapendola, ormai, imprescindibile ed ultima nel suo duettare con noi.
Ma è davvero così grave pensare a sè?
Willyco 
no. non è grave, è sano. è che ci hanno insegnato che essere egoisti è peccato mortale, che gesù porgeva sempre l’altra guancia, e se lo faceva lui vuoi non farlo tu. è che bisogna essere buoni sempre così babbo natale ti porta tanti bei regali.
non si può pensare sempre all’altro e non a noi, soffrire come martiri ed immolarci su altari di pietra : ecco l’agnello di dio .
una storia deve farti stare bene, deve darti gioia, serenità, luce, stelline, non dev’essere buio, lacrime, ricatti, perdita della dignità.
abbiamo chiuso matrimoni , si può chiudere tutto.
farà male?.
amen.
lascio una fetta di sole per te.
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Bisogna capire cosa si intende per grave. Se il senso che si vuole attribuire all’aggettivo è “pesante, difficile”, allora la risposta potrebbe essere affermativa.
Altrimenti ha ragione Minnie.
Notte. 🙂
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concordo con le illustri signore che mi hanno preceduta nel commentare.
difficile si, grave no.
sto imparando, poco per volta, che se pensi (anche) a te stessa poi riesci a stare e far stare meglio gli altri.
e l’addio, talvolta, è doveroso.
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io adoro rilke. che poi mi ha ricordato la pensata effigie di sorrisi ricoperta.
“Questo è il mio ricordo, non saprei dire, amico lontano, se il tuo volto nasconde un’anima libera e ingenua oppure sei uno di quelli che errano estenuati dal male del mondo portando con sé il proprio dolore come un talismano”.
un abbraccio
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