Oggi Bou parlava del tempo d’africa, degli orologi portati come braccialetti, degli appuntamenti scambiati sullo scorrere del sole:ci vediamo stasera, al solito bar. Domani, si va, passa da me. M’è tornata in mente Massaua, con le sue strade prive di luce pubblica e la sera a far da confine al vedersi. Se il tempo include l’attesa, non ci si annoia aspettando. Si parla, si legge, si guarda. Arriverà. Può succedere non ci si incontri: sarà domani. Dove il tempo fordista non ha cambiato gli uomini, kairos emerge con la sua forza dell’immediato e dell’opportuno. Finchè si può: accade, si ascolta, si sceglie, non si fa denaro, si vive e lavora.
Stasera la mia preghiera per il dio degli agnostici ringrazia di aver incontrato, visto, vissuto. E Bou che mi ha ripetuto ciò che penso: Il tempo è nuovo ogni giorno e vivo le stagioni, senza nome. Non mi nego la possibilità confinata in un’età trascorsa.
Ho imparato più oggi che in un anno e faremo belle cose assieme in Senegal.
Mi piacerebbe conoscere Bou, e assimilarne la filosofia di vita.
Buona serata, Willyco.
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ne saresti affascinata Tb, calmo, alto e credo bello. Si porta dietro la dignità e la coscienza di sè, condite di intelligenza.
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