tabacco

A sera abbiamo giocato con il tabacco. Fiutato e masticato per ridere e poi sigari, con il fumo aspirato dal baloon, ricco di agricole  ventenne.

Trasognati e distesi, ascoltando racconti di Cuba, è arrivata la notte. E i gamberi, da mangiare con le mani, con le patate arrostite. Alberto sosteneva che il vino era fuori posto, allora soda, acqua tonica e rhum. Vomitando discretamente in un angolo del giardino, pensavo alle regole dell’amore discusse tra adulti consenzienti, strafatti di cibo, sole e chiacchere. In queste occasioni si creano filosofie e regole a posteriori, per spiegare errori da ripetere. E tutti a parlar d’altri, a stupirsi a voce alta, per eliminare il brusio delle proprie insensatezze. Si ascolta: gli occhi chiusi, il mondo che gira, le parole sconclusionate di etilica limpidezza e rumbe per collages di sogno e realtà.  Senza scegliere, fino alla prima luce dell’alba, fradici di umidità e di parole. 

E rientrare. Finalmente.  

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5 pensieri su “tabacco

  1. Il mondo gira come girano i pensieri quando si é allegri e brilli e le conversazioni possono prendere pieghe che non t’aspetti da sobrio…tutto é piú divertente e spregiudicato.
    Kiss

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  2. Molto incisivo e convincente.
    Troppo Willy.
    La sensazione del mondo che ti gira intorno, specie mentre sei a letto, della nausea che sale senza pietà, il caldo, il freddo, sudore senza senso… una delle cose che temo di più. Il risveglio. I pensieri che cozzano, i ricordi che vacillano, lo stomaco che continua a contrarsi.
    Ho dato.

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  3. ci vedo belle sensazioni in queste parole di tabacco, di gamberi e di rhum.
    stanno benissimo queste tre cose insieme, se poi sono messi all’aperto con amici allora è perfetto.
    mi mancano queste cose, le leggo con avidità.
    gli amici cari sono lontani, sono privilegi che ci si concede un paio di volte l’anno se va bene e spesso il tempo va così veloce che se ti fermi è solo per fissare sulla retina quei volti, quei sorrisi, quel momento sopra le teste di tutti, sopra i sorrisi accaldati e le mani sporche di cibo.

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