ife 4

Del tempo atmosferico non si può dire nulla, solo subirlo o viverci dentro.

Oggi ero a Muggia e il cielo mutava in continuazione. Davanti, c’era il golfo di Trieste di una bellezza provocante. Ostentava potenza, capacità di regolare vite e desideri. Come se i colori e le nubi potessero appartenere.

La pioggia è arrivata a scroscio trasformando tutto in bianco e nero, con persone in fuga verso portiere riottose, mentre altri, divertiti e al riparo, guardavano fumando. Nell’ angolo del molo, alla pioggia, due africani fumavano e ridevano nelle cerate gialle.

E’ finito com’era iniziato, il tempo atmosferico, indifferente e perso in pensieri propri. Siamo troppo insignificanti perchè rida di noi.

Il tutto mi ha riportato ad altri anni a Trieste, con calzoni a zampa d’elefante senza tasche, camicia attillatissima, stivaletti neri mangia calzini.

Radici su altri grigi e speranze di caldo: se non in giugno, quando?

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4 pensieri su “ife 4

  1. Giugno è un mese perfetto per sperare.
    Inizia l’estate.
    Avevo circa 5 o 6 anni. Ma la ricordo perfettamente California dreaming, credo di avere ancora il 45 giri a casa dei miei, anche la versione italiana dei Dik Dik.
    Canzone che mi ricorda l’estate e le vacanze estive. Ricordo anche un momento specifico.
    Che strani scherzi che fanno a volte i ricordi e ci vuole proprio niente per innescare il meccanismo.

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