frattura

L’idea di quel corpo rotto, in fondo ad un pozzo, non mi lascia: una ragazzina di 14 anni, uccisa, bruciata da adolescenti quasi coetanei. Una gravidanza che ha ucciso, invece di far nascere.

Cosa sta accadendo intorno e dentro alle nostre case? Perchè si semina questo squallore, questo vuoto di valori?

A 14 anni il sesso, non può essere un corpo che passa dall’uno all’altro, un niente che si adopera per sè. Un niente che si può uccidere, buttare, far sparire perchè così si evita una responsabilità, un problema.

Adolescenti stupidi, diffusi, colpevoli. Ma c’è una chiamata in correo che riguarda molti. Sotto i nostri occhi abbiamo il disastro che si è compiuto e si compie.
I bamboccioni siamo noi, che non vogliamo vedere, che non abbiamo regole e non trasmettiamo valori.

Nessun sconto di pena, non ora, per nessuno. 
 

 

Basta.

 

23 pensieri su “frattura

  1. tre balordi tirati su come teppisti e uno dei tre , il suo ragazzo, l’ha “offerta” agli altri due e ha confessato agli inquirenti che sarebbe stata consenziente…(chi potrebbe smentirlo?) dopo di che avrebbe confessato ai tre potenziali padri balordi : «Ho un ritardo.. sono incinta di uno di voi e lo dirò dirò…». e così quella specie schifosa di fidanzato insieme agli altri due i per il terrore d’essere scoperti presi dal panico ne hanno fatto un falò…io, che sono madre di una ragazza…anche se lontana da quel mondo di teppisti balordi…sono terrorizzata dall’idea che possa incontrarne uno per la strada…Melania sa…lei come me. La sera aspettiamo sveglie le nostre figlie e appena rientrano per non farglielo pesare ci infiliamo al buio sotto le coperte con il fiato sospeso….
    Anch’io condanno la società tutta…nessuno sconto di pena per nessuno.

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  2. mi fa paura. ecco, questa cosa mi fa davvero una gran paura. quei ragazzi potrebbero essere i nostri figli… assassini senza ragione.
    e mi fa paura perchè evidentemente quel vuoto dev’esser cresciuto anche con il nostro inconsapevole contributo. e vorrei tanto capire dov’è che abbiamo sbagliato…

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  3. Sono d’accordo e la notizia mi ha sconvolto.
    E’ difficile togliersi quesll’idea dalla testa.
    Il pensiero, automaticamente, va alle persone che mi stanno più vicine, alla mie figlie. Da poco la notizia nella città in cui vivo di due quindicenni (della città “bene”) che hanno violentato una bambina di 12 anni e tentato di fare lo stesso con una di 16 anni. La cosa che mi ha ulteriormente lasciato sen za parole è che i due ragazzini si sarebbero vantati del fatto a scuola. Ora sono in un centro di recupero. Spero davvero che riescano a recuperare, perché di strada da fare ne hanno tanta.

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  4. La cosa mi fa paura, da padre di una ragazzina e da persona comune. Mi fa paura, l’ho già detto da qualche altra parte, che si lanci la caccia allo straniero mentre tra di noi c’è una violenza altrettanto (e più) pericolosa. Mi fa paura che l’idea di bene e male diventi tanto personale da non poter essere più condivisa.

    E (anche se ahimè di fatti di questo genere ne abbiamo visti molti nel passato) mi fa paura che l’età della violenza si sia abbassata così tanto.

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  5. “La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
    siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
    La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
    La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
    questo rumore che rompe il silenzio,
    questo silenzio così duro da masticare.
    E poi ti dicono “Tutti sono uguali,
    tutti rubano alla stessa maniera”.
    Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
    Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
    la storia entra dentro le stanze, le brucia,
    la storia dà torto e dà ragione”.

    così cantava de gregori.
    a volte credo che basterebbe solo un po’ più di affetto, uno sguardo in più d’amore verso il mondo. più di tutto, questo bisognerebbe dare, più che insegnare. non so.

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  6. la storia siamo noi, senza dubbio.
    in ogni gesto, sguardo, pensiero, riflessione.
    anche a costo di staccare man mano ogni lembo di pelle e restare nudi.
    a tutto.
    per affrontare tutto.

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  7. caro willi di gente che lotta contro queste mostruosità ce n’è ed è tanta ma quando nelle nostre case entrano telefilm basati esclusivamente su delitti e come farla franca e programmi demenziali come Amici, Grande Fratello, X Factor, isola dei famosi e fiction squallide, non possiamo rinchiudere i nostri figli in una stanza…non siamo noi genitori a non educare, a non inculcare loro i valori della vita ma piuttosto sono i falsi “idoli” creati da una società di merda a spappolargli il cervello.

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  8. MAH!
    non volevo intervenire perchè il tempo è poco e non volevo aggiungere “furori” o banalità! Però però una cosa stringata mi sento di lasciarla.Forse mancano CONVINZIONI ed ESEMPI e,troppo troppo spesso quel “NO” che solo dall’AMORE RESPONSABILE,viene.
    Troppo “SERIA” direbbe la Missi.?…Ebbene,SI!
    Bacio,Willy,tanto per alleggerir la casa! Bianca 2007

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  9. minnie non dice troppo seria. dice che hai detto nulla.. che qui non si parla di amore responsabile, che non c’entra un bel niente.
    qui c’è una ragazzina di 14 anni che ha rapporti con 3 ragazzini coetanei, a loro volta fidanzati con altre ragazze. Quindi è una ragazzina apparentemente disinibita. Dall’altra parte, sicilia profonda, c’è una realtà di paese che non cerca lorena perchè convinta che abbia fatto una fuitina, ovvero pieni anni 1950.
    Altra parte ci sono i tre giovani maschi che alimentano la storia della fuitina con un 40enne di ALTRO paese vicino..ovvero uno straniero. perchè vive a 30 km, estraneo al clan, che si è rubato una donna del posto.
    C’è una scuola superiore con classi di 30 alunni, frequentanti 10-15..i rimanenti a random..aiutano nei campi, fanno le pulizie in casa e se hanno voglia vanno a scuola..cioè optional, cioè la scuola, l’istruzione, non sono un valore, nè per loro nè per la famiglia.
    c’è la punizione scattata per una frase che chissà se vera o meno, per un gioco che ha stufato, che non è più divertente.
    c’è l’omicidio, convinti di essere nel 1950, dove l’onore veniva lavato con il sangue.
    c’è una miseria sociale, culturale, spaventosa, così grande che ci lascia senza parole.
    c’è una realtà schizofrenica, il vuoto assoluto.
    questo dice minnie, bianca.

    nessun bacio, che in questo post sono fuori posto e senza senso.

    cristina

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  10. new credo ci sia di più, credo che non basti Xfactor o roba del genere a spappolare il cervello a questi ragazzi…sono sicuramente vissuti male, una vita ai margini…vita ai margini può voler dire tante cose, non è forse la sede più adatta questa. ma credo ci sia di più, molto di più: già la casa dove nasci e chi c’è là ad accoglierti il giorno che vieni al mondo fa la differenza

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  11. MISSI,
    o tu sei TROPPO distratta o non VUOI CAPIRE che è poi la stessa cosa! Credo di essere stata CHIARISSIMA e quei NO ai quali io mi riferivo erano quei NO che (purtroppo) molti genitori non sanno dire quando è NECESSARIO dire !E sono NO che partono dall’AMORE CONSAPEVOLE della sua RESPONSABILITA di dirli ‘!
    Se ancora ti mancasse altro di mio…faffa….Il resto lo lasci dire a te.Bianca 2007

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  12. nel caso specifico non si tratta di no. Se dei genitori pensano che la figlia sia scappata per una fuitina è altra roba, bianca.
    se dei genitori tengono a casa una ragazzina per far le pulizie anzichè andare a scuola, è sempre altra roba.
    questo omicidio è come un rituale tribale di un’italia che si pensava non ci fosse più
    altra roba, bianca.
    altra roba.

    di tuo non mi manca nulla.

    grazie lo stesso per il pensiero.

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  13. leggendo pensavo che nessuno sa veramente cosa è succcesso se non che una ragazzina è morta. le notizie e il parlarne spesso vengono orientati. spesso si fa la parte dei giudici come degli allenatori. spesso si guarda gli altri per non guardare se stessi, forse per paura che i nostri errori siano enormi e invece sono errori di gente normale. errori che accadono. solo volevo dire che bisognerebbe avere il cuore vigile. continuo a pensare che sia tutto qui.

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  14. il cuore vigile va bene, riceve il dolore, oltre la cronaca e la porcheria dei guardoni. Non sono errori Neru, nè peccati veniali, una ragazza è morta sfigurata a pugni e calci e strangolata. Il cuore deve aprirsi a questo dolore che hanno sentito solo i suoi assassini. Sentirlo e farlo proprio. Per capire, solo per capire e poi fare qualcosa di piccolo che renda più difficile l’orrore prossimo venturo.

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  15. non intendevo questo. non intendevo minimizzare l’accaduto che è terribile. è che volevo mettere in guardia da questa facile abitudine di puntare il dito. non ci sono soluzioni così, per nessuno. spesso chi si “scaglia contro” ha paura per sé. volevo solo pensare a un altro metodo, magari prospettiva. i fatti purtroppo rimangono. spero di essermi spiegata.

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  16. Conosco la tua sensibilità Neru, la leggo. Credo di capire cosa vuoi dire nella “facile abitudine a puntare il dito”. Quello che penso è che proprio pensando che ci sia solo una responsabilità soggettiva e singola si sbaglierebbe. Non ho indulgenze, non ora, c’è un tempo per il perdono. Ci sono cose che accadono e che stanno guastando la percezione comune del male e della vita. Per cui la tragedia non è solo caso, non qui, non adesso. Vorrei capire e agire. Sono abituato a pensare che il mondo mi riguardi. E’ quello che pensi tu Neru, quando continui a guardarti intorno e a misurare te stessa. Possibile che non emergano dubbi su ciò che è giusto fare e ciò che non si può fare. Ti ricordi di Cogne? Lì il bambino ucciso è sparito: si è parlato della madre, del processo, del gossip. Ma di quella vita spenta, di quel dolore che ne è stato. Ecco, io penso che alcuni dolori debbano diventare civili, pubblici per cambiare la marmellata in cui viviamo.

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  17. credo che tu abbia ragione da vendere, Willy. l’abitudine di pensare che questi avvenimenti riguardino sempre “altro” da noi e che possano accadere solo in ambienti lontani dal nostro, ci porta ad osservare le cose con un certo distacco… quasi che a noi ed ai nostri figli non possa mai accadere qualcosa di simile.
    ora, io me lo auguro per loro e per tutti gli altri, ma mi rifiuto di pensare che quei genitori, quegli insegnanti, quegli amici e quella società sia così lontana da me… è per questo che mi sento in qualche modo responsabile anch’io, è per questo che mi sento spiazzata e continuo a chiedermi cosa posso fare per prevenire la prossima tragedia.
    ma non credo ci siano ricette salva vita per nessuno, penso che nel nostro piccolo possiamo solo impegnarci a credere ancora e con maggior convinzione nei valori fondamentali in cui abbiamo sempre creduto, ed insegnarlo ai nostri figli dando l’oro un esempio serio e concreto (non solo a parole). il lavoro è lungo e faticoso e richiede grande attenzione e dedizione. bisogna esser presenti, bisogna spiegare, bisogna che questi figli abbandonati a sè stessi ricomincino a vedere gli adulti come dei punti di riferimento e bisogna che noi adulti ricominciamo ad esserlo sul serio.

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  18. perché ti stupisci del male? certo che mi ricordo di conge e di tutti i bambini nel mondo che ogni minuto muoiono uccisi dalle loro madri e di tutte le persone che sono state torturate e poi uccise in passato e adesso. e delle donne in argentina che negli anni ’80 sono state torturate e tenute in vita solo per far nascere i loro figli da dare in adozione a famiglie del regime. tanto per dirne qualcuna.
    urliamolo ogni volta. va bene. ma non basta urlare, credo. va bene la cosienza civile, quella di classe e quella personale? piango per il male del mondo ma poi guardo dove posso agire nel mio reale rispetto alle capacità che ho.
    poi perché colpevolizzare queste nuove generazioni? non sono né più né meno violente di quelle passate e di quelle che verranno. forse non li si capisce perché hanno un altro modo di vedere e vivere la vita. io ho visto gli occhi di questi ragazzi. e sono occhi che chiedono amore e attenzione. e vedo la gratitudine in loro quando il tuo essere presente si fa reale. li vedo soli. tanto. mi sembrano i bimbi sperduti. ma forse è solo una mia visione.
    che poi mentre ci si interroga come educarli, i figli crescono. e la vita va avanti.
    ti ripeto, la società siamo noi. ed è vero che quei ragazzi vengono da famiglie normali. ti ricordi del ragazzo di garlasco? la ragazza morta era un’amica di un mio amico. conosco qualcuno che ha seguito il caso. diciamo che è probabile -perché anche se puntiamo il dito non sappiamo cosa è veramente accaduto, forse gli investigatori e i giudici potranno fare un po’ di luce ma non è detto (la fallibilità della vita umana è sotto i nostri occhi credo)- dicevo è probabile che sia stato istigato dalle cugine solo perché gelose e desiderose di pubblicità. e di questi che dici?
    io ho paura quando qualcuno è troppo sicuro dei fatti. quando qualcuno è troppo sicuro di quello che pensa. paul auster diceva che a volte nemmeno i fatti dicono la verità.
    con questo non intendo minimizzare l’accaduto. l’ho detto. volevo aprire una porta. notte willy

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  19. certo che “cosienza” fa un po’ veneto, vero? 😉
    scusa willy mi sono accorta di aver scritto un commento lunghissimo.
    e comunque ti volevo dire che condivido in parte quello che avete detto. ma io procedo per domande.

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  20. Neru, capisco quello che pensi e dici. Ma questo dolore muto non mi lascia, queste sono morti con sofferenza inutile, senza speranza. Non mi stupisce il male, sento che è intollerabile ritenerlo normale, pensare che sia una componente sociale non riducibile. Colpevolizzare i giovani sarebbe una stupidità, anzi penso che siano i genitori, gli educatori, a doversi interrogare su quanto succede ed agire di conseguenza, ma questo non assolve nessuno. I fatti, saranno interpretati e non saranno mai sicuri, ma questo serve ad accertare le responsabilità personali e collettive. Resta il fatto della morte, vero, assoluto e irreparabile a questo mi riferisco.
    Comunque non ho soluzioni, vorrei capire e fare qualcosa: quello che mi compete.
    notte Neru

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