C’è stato un tempo in cui il bello non apparteneva, in cui era possibile costruire una casa in riva al mare, un castello tra i monti, scolpire una statua e metterla in un quadrivio.
C’è stato un tempo in cui si dipingevano le facciate delle case, in cui si scolpivano le teste dei travi, in cui si sceglieva il legno nel bosco comune, secondo la turnazione della necessità.
C’è stato un tempo in cui il bello si raccontava e pareva di vederlo e ai bimbi, che ancora non l’avevano visto, brillavano gli occhi.
C’è stato un tempo in cui il bello riposava l’uomo, lo rendeva felice solo per averlo visto e l’uomo non l’avrebbe mai recintato perchè il bello voleva uscire ed essere ovunque.
C’è stato un tempo in cui il bello si è incendiato, mutilato, buttato nelle fornaci per farne calce.
C’è stato un tempo in cui il bello dei vincitori era più bello ed un tempo in cui il bello dei vinti dava la rivincita.
Voglio piantare un piolo di legno di frassino nel cuore del bello, impedirgli che morda i nostri cuori di ferro, che ci faccia soffrire per la sua latitanza, ucciderlo e farlo a pezzetti e poi chiedere, cosa farete ora nelle vostre case esposte al mare, come vivrete le grigie vite senza speranza?
Willi, io credo che il bello non sia mai morto, il bello è ovunque, bisogna solo saperlo scorgere perchè non sempre è così palese. ci vuole tempo ed attenzione e la tentazione della superficialità è sempre in agguato. ma quando impari a leggerlo in ogni cosa che vedi o che ti accade, è capace di regalarti delle emozioni straordinarie. e poi, come diceva qualcuno (forse Baudelaire?) “il bello non è che una promessa di felicità”… e bisogna crederci!
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Lo vedo Pigretta il bello, lo sento. Mi colpisce che sia confinato, che i panorami siano recintati, che le chiese siano a pagamento, che non si possa più pensare a fare qualcosa di gratuito senza permesso. Il bello lo trovo dappertutto, molto nei dettagli, molto nell’iterazione con l’ambiente. Se vado al mare o in montagna sono travolto e immerso nel bello, ma devo cercare spazi che non siano invasi, dove il consumo è la motivazione della gestione del bello. Come se il bello si potesse gestire. Sono parziale, elitario, velleitario, ma tutto questo muoversi su oggetti nati per altri luoghi e spazi, tutto questo convergere sulla moda del bello, mi tocca dentro come se tutti fossimo espropriati di qualcosa che ci appartiene collettivamente. Vaniloqui, Pigretta, i miei. Condivido che esiste molto che non ci possono portare via.
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IL BELLO
è solo nella VERITA’ DEL SENTIRE AUTENTICO che,tranquillamente si impone su ogni inquinamento di globalizzazione o di vizioso pensiero.Bianca 2007
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lo so, Willy, lo so bene che tu riesci e vederlo il bello ovunque. e questo traspare sempre dalle tue parole. colpisce anche me il fatto che sia confinato in ambiti di consumo, e quel che più mi dispiace è che in quegli ambiti spesso non si riesca neppure a goderne a fondo (parlo di musei troppo affollati da gente distratta, di chiese piene di sguardi atei e cose così), ma credo che questo sia inevitabile in una socità capitalistica, consumistica, globalizzata e chi più ne ha più ne metta…
però penso anche che a volte, la conquista più ardua ti premia con un godimento maggiore… allora se è più difficile conquistarsi spazi non invasi dalla massa e dal consumo, vuol dire che sarà più bello goderseli non appena conquistati…
insomma, Willy, in qualche modo la frittata la dovremo pur girare a nostro vantaggio, no? (o forse è solo nel tuo vaniloquio io ci sguazzo volentieri!)
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Oh Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento,il cui respiro dà vita a tutte le cose, ascoltami; io ho bisogno della tua forza e della tua saggezza ,lasciami camminare nella bellezza,e fa che i miei occhi sempre guardino il rosso e purpureo tramonto e fa che le mie mani rispettino la natura in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la tua voce. Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo. Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a tutti quelli che verranno contro di me. Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia…..
Preghiera per il Grande Spirito
Tatanka Mani (1871 – 1967)
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Hai ragione, Willy. E qui in Sardegna si ha la prova in molti, troppi luoghi. Io ho smesso da anni di andare in Costa Smeralda, tanto decantata, per mille motivi ma anche per questo. Il bello dovrebbe essere di tutti, con intelligenza e con criterio. Non solo di chi se lo può permettere.
Poi è anche vero che il bello lo si trova ovunque, in particolare nelle piccole cose, nei dettagli. E questo riempie di cuore di serenità.
un caro abbraccio
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