http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=14&IDalbum=8788&tipo=AUDIO
Ascoltatela, perdio, ascoltatela questa telefonata al 118, perchè questa è Italia, questo è il lavoro, questa è vita vera.
Ascoltatela e piangete, emozionatevi, bestemmiate, urlate, fate quello che volete, ma rifiutatevi di pensare che è la normalità. Che è normale vivere e morire per lavorare, che questo è un prezzo lecito da pagare al mercato.
Ascoltatela e fatela ascoltare, ai vostri cari, ai vostri amici, a chi può ascoltare.
Diffondetela, fino a far emergere l’insofferenza, fino a far riconoscere chi è da una parte e chi dall’altra.
Facciamo in modo che ci sia una data per il diritto al lavoro senza morte, una data da cui comincia una inversione del cinismo imperante e che questa sia il 6 dicembre 2007.
Willyco 
si, willy, io ascolto.
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ascolto, certo.
non è normale, oddio è assurdo.
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Ascoltata…… ma sembra impossibile credere a una tale impreparazione da parte di operatorei addetti alle emergenze :-))
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Hai avuto una buona idea Willy a mettere questo audio terribile; l’avevo già ascoltato un po’ in TV, ma risentendolo ora senza distrazioni e concentrato ti posso confermare che è una testimonianza straziante. C’è poco da dire, se non riaffermare il nostro impegno per fare qualcosa, qualsiasi cosa possiamo fare, per impedire che l’Italia sia questa cosa qui, che il lavoro sia questa cosa qui (come sottolinei giustamente tu). Anch’io mi rifiuto di accettarlo, Willy, e ti ringrazio per spingerci forte e chiaro verso questa consapevolezza. Ciao. Lupo.
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Ho lavorato in fabbrica per anni so cosa vuol dire lavorare con il rischio, questa telefonata é incredibile.
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tremendo.
cmq sia spero che nessuno voti l’operaio sopravvisuto della thyssen, che di quella tragedia mi sa che ne ha fatto un business
quelli che vanno ascoltati sono i VERI rappresentanti degli operai, quelli della fiom, che nessuno caga mai ai tavoli di concertazione
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