Mi porto dietro appunti, carte, ritagli di giornale. La mia casa è zeppa di libri, giornali non letti, cd, dvd, video cassette, nastri, dischi. Taccuini e fotografie emergono dai cassetti assieme a saggi, note, penne. Collezioni senza intenzione, nè speranza, affollano lo studio e il ripostiglio. A terra cartelle e stampe, incisioni, pochi quadri.
In questo angiporto, nelle mie tasche, ci sono le vite interrotte che attendono un completamento. Non sono riuscito a liberarmi di loro e queste si sono stratificate, assumendo un’ identità propria.
Scatole di libri attendono di essere aperte dopo il trasloco, oggetti vorrebbero entrare in funzione, ma ho delegato l’ordine ad un’altra età. Quale sia non lo so.
Mi gratificano le scoperte continue in questo paese dei balocchi: cose dimenticate che emergono e portano con sè, situazioni, persone, attese.
Tutto questo convive con il presente, ma ormai ha propria identità e spesso è prepotente.
Ho messo molte emozioni ad attendere e adesso nella mia casa si devono spegnere un pò di luci. Scegliere e ridurre il fardello di vite per allungare il passo.
questo tuo scritto sembra appartenermi, nel senso che mi sento la protagonista della storia…buona serata:)
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…tu pensa me che vivo in questa casa da 19 anni e sono sempre a metà trasloco. mi sembra di essere sempre a metà di tante cose, a dire il vero. ma è bello vedere spuntare vecchie e nuove conoscenze e anche per me l’ordine è qualcosa che non fa parte del presente, di questo presente.
sarà banale, Willy. ma hai scritto qualcosa di grandioso da me e dopo averlo letto stavo già meglio.
stasera sono sola. proprio sola. una specie di prova del nove. niente figlie, niente amici, niente amori. Melania è a tu per tu con Melania. Per scoprire come si trovano insieme e se ancora si sopportano.
buona serata
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mi è venuto inmente il film… l’hai visto?
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io le chiamerei vite sospese (più che interrotte), non sono finite e conservano ancora il germe della speranza. sono parte di te. sono tutte le tue vite precedenti e, se vorrai, saranno anche parte delle tue vite future.
a me è accaduta una cosa piuttosto singolare. sono passati quattro anni dal mio trasloco più difficile. da quella casa sono andata via di corsa e con le poche cose utili alla sopravvivenza fisica. i miei libri, ahimè, son rimasti lì (in parte anche inscatolati per gelosia) e con loro un pezzo della mia vita. tante volte ho pensato di andare a riprenderli, ma mai ne ho avuto la forza ed il coraggio. oggi ho una nuova casa, una nuova vita e dei nuovi libri, ma continuo ancora a pensare a quelli lasciati lì… ed è come se fossero in attesa anche loro di una redenzione, di una possibilità di riscatto, è come se mi chiedessero di rivivere o di essere bruciati per sempre.
non so cosa ne sarà di loro, così come non so cosa ne sarà di me…
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ho visto il film Mel e mi era piaciuto.
Il rapporto con i libri e con gli oggetti che non sono con noi per caso, non si interrompe. Per cosa ne sarà di te, credo tu abbia, Pigretta, più libertà. E se decidi cosa sarà di te, potrai andarti a riprendere i libri oppure lasciarli.
Ma come sappiamo le decisioni non sono mai gratis.
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vero! sarà per questo che sono sempre al verde???
o forse anche questa è solo una scusa per evitare di pagare il prezzo troppo alto e rinviare la decisione ancora un altro pò? mmm… mi sa che è la seconda che ho detto.
buona domenica willy, che qui c’è un sole meraviglioso ed un freddo che congela anche i pensieri…
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CHE LA VITA
è questa.”SCELTA” d’esserne protagonisti e non spettatori! Bianca 2007
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