il natale del pavido

C’è una vischiosità che non sopporto: il dubbio pretestuoso di chi non si vuole compromettere e che si tramuta in pavidità. Per il pavido nulla è importante: viene svalutato l’oggetto del desiderio per non desiderarlo. Con l’andare del tempo, la pavidità diviene cinismo, il mondo perde colore, si invoca la norma per governare le vite. Mai più un pensiero singolo espresso: la protezione è nel pensiero medio, nella massa e nel conformismo. Il pavido teme sè stesso, i  propri slanci, rifugge l’opinione forte, preferisce il dileggio. Ci sono uomini e categorie che si rifugiano nella pavidità occulta e assistita, perchè il pavido è funzionale all’ordine costituito ed è premiato rispetto alla differenza e alla devianza. Il pavido occulto vive dell’ impunità che gli assicura il coraggio dei vigliacchi: è arrogante con chi non si difende, non attaccherà mai chi gli può togliere privilegi. In questi boni homines  non governa il timor dei , bensì la coscienza del fallimento della propria originalità. Molti di voi corrono, lavorano, si occupano di compagni, figli, hanno amori felici o interrotti, subiscono angherie, si adattano per quieto vivere o per stanchezza, ma si pongono problemi, hanno desideri, li cullano e cercano di soddisfarli. Cercate una via originale al vivere con la speranza che cambierà, in meglio. Magari non tutti i giorni, ma non respingete il diverso, sperate e vivete. I cinici, i pavidi non sperano, non possono far a meno del natale perchè rinnova l’illusione di cambiare. Per chi ha coraggio di vivere, natale è tutto l’anno ed è quella piccola conquista, quel sorriso soddisfatto su cui si appoggia un altro passo. Quasi quasi, fondo la lega per l’abolizione del natale e con questo concludo gli auguri.

11 pensieri su “il natale del pavido

  1. PERSONALMENTE
    Aappartengo alla categoria ormai estinta dei CORAGGIOSI che,di quel coraggio indomito ne han fatto la loro fierezza e bandiera,anche se qualche volta è caduta al suolo.Caduta si,ma tenuta fra le mani! Troppo entusiasmo Willy,metto nel mio dire e affermarlo? Forse,Ma IO (ego),sono così.Fragile nella mia delicatezza che tutto raccoglie,Forte nel restare “fedele a me stessa” con reperti di bandiera strappata ma integra nel suoi tre colori.Rosso come AMORE.Bianco come CANDORE.Verde come SPERANZA che MAI si spegnerà,malgrado tutto e ciononostante! Bianca 2007

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  2. no, non sono pavida. ma da un paio di giorni vivo in “apnea”… una strana attesa… aspetto che i giorni passino e ritorni il sole. nel frattempo sogno… lo so, non sono molto razionale. ma forse neanche mi interessa.

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  3. Caro Willy,
    coraggio, dai, anche stavolta il Natale è finito. Il Barnum dei centri commerciali aspetta solo gli ultimi assalti e poi si tornerà alla vita normale di tutti i giorni. Mi fa un po’ ridere l’espressione “normale”. Cosa c’è nella “norma” di oggi ? Se ci sono la pavidità, il conformismo, il privilegio ecc. di cui hai appena parlato, allora io voglio essere fuori norma, almeno ci voglio provare per quel poco o tanto che mi resta da vivere. Però, prima di lanciarmi alla ricerca dell’originalità, fammi restare ancora un po’ intruppato alla massa, così da poter ricambiare di cuore gli auguri che m’hai indirizzato, con la speranza di … fare in tempo a vederlo questo mondo rinnovato che molti fra noi auspicano !
    Grazie Willy per la tua amicizia.
    Lupo.

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  4. molto interessante, questo post.
    Io sono piuttosto cinica.
    Ma un conto è il cinismo, un conto è la pavidità.
    Guarda, Williy, che molto spesso dietro la scorza dei cinici ci sono animi romantici;non è tutto cosi’ semplice e schematico, da una parte i sognatori romantici e dall’altra gli stronzi.
    La realtà è più complessa.

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  5. personalmente temo che l’uomo pavido non vada misurato sul natale. certo, le festività sono un’ottima occasione per essere inondati di conformismo e altre facezie.
    tuttavia l’ombra che incombe sull’uomo pavido è quotidiana (probabilmente lui direbbe, anzi, in quanto pavido, solo penserebbe che noi impavidi e sconsiderati abbiamo un’ombra a forma di spada sul collo). il mondo è pieno di uomini pavidi, omologati, normali: riempiono i vagoni dei metrò ogni giorno, come nubi involontarie.
    solo mi pongo una domanda: anche noi, esigua schiera di “anti-conformisti”, essendo rimasti così in pochi e riconoscendoci facilmente l’uno con l’altra, non ci staremo omologando a “qualcos altro” di non massa, di non medio, ma di comune contromassa?
    … mumble…
    billa

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  6. il peggior uomo pavido è quello che si cela con arguzia sotto le spoglie dell’uomo anticonformista…
    in un certo senso mi collego al commento di camilla…
    forse… o è solo la stanchezza…

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  7. laura: è vero, un conto è il cinismo e un conto la pavidità e il mondo non è delimitato così nettamente tra sognatori e disillusi. Il cinico, per me non ha crosta, è una persona che dalla delusione trae la sfiducia nel mondo, ma di questo scriverò ciò che penso. E vero che la realtà è certamente più complessa e interessante, delle schematizzazioni.
    camilla: dubbio da specchi che si specchiano, il tuo, affascinante come tutti i dubbi. Esiste certamente un anticonformismo medio, che diventa moda, il discrimine, per me, sta nelle persone e nella differenza tra atteggiamento e sentire. Mi piace questa immagine della spada.
    melania:il celarsi della pavidità furba sotto l’anticonformismo, è proprio quello che penso, anche a causa di esperienze recenti e la razionalità la esercito solo sul lavoro e poco d’altro.
    lupo: è bello sapere che si è amici e ci si scopre, senza obblighi di tempo. E’ un bell’augurio per vivere sul futuro, senza perdere il passato.
    il tema mi interessa e ci ritorno

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  8. Anche per me vale lo stesso discorso. Tanto sono razionale nell’ambito del lavoro, tanto sono passionale e istintiva nelle altre sfere. Il problema sta nel fatto che, anche negli affetti, troppo spesso mi si chiede “razionalità”… qualcosa che io non so proprio dove e come trovare.

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  9. INNEGGIO AI CORAGGIOSI
    che mai conobbero la “paviditò” se non per dubbi ancora non chiariti ma sempre pronti ad affrontarli con occhi diretti e franchi.
    Ma guarda chi c’era,allora. Il LUPO (gentile) che mai ululò alla luna se non per regalarla agli altri.Ciao Lupo,ma che “fine” hai fatto?…Bianca 2007

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