Per tempo ho appreso la magia dell’alba e senza l’ausilio delle discoteche. Entravo in casa silenzioso e la voce di mia nonna mi chiedeva piano: ” vuto un cafè”, vuoi un caffè. La nonna, come me, dormiva poco. Era tollerante, come sa chi ha pagato per essere libera, svelta di parola e acuta d’intelletto e capiva. Il caffè, sorseggiato assieme a poche parole e molti silenzi, era il modo per condividere, complici, la mia vita che iniziava. Così ho imparato ad associare i suoni e colori della prima luce, con il profumo di caffè. Da allora, ogni mattina, la preparazione del mio caffè accompagna i primi pensieri positivi, la voglia di esserci. Del caffè mi piace tutto: l’amaro del nord e il dolce napoletano, il sapore e la caffeina, lo sbuffo di odore della polvere tostata, la differenza delle miscele, il tempo giusto per pensare finchè preparo e attendo. Il profumo del caffè che lento, uscirà, è l’annuncio della giornata da vivere e lo dedico alla persona che sento vicina. Poi la colazione, con il pane che si tosta, il latte, il coccolarsi del miele. E’ la cura prima della battaglia, dopo i problemi avranno la loro forza, i caffè si rincorreranno non più miei, ma se la cura sarà stata adeguata, non prevarranno.
Grazie per il caffe’, le parole, ed i silenzi. Per la semplicita’ di una torta fatta in casa. Al mattino, lentamente affioro. Il caffe’ mi fa da scorta, e casa tua e’ un posto quieto dove puoi sederti ed aspettare che i sogni si dissolvano.
Mi siedo sul primo gradino, appena fuori della porta. Respiro profondo, e rabbrividisco un po’.
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Mi sento un essere così fuori luogo ogni mattina appena sveglia. Soffro d’insonnia,, quindi mi addormento tardi, sempre troppo tardi quando la sveglia suona inesorabile la mattina. Non ci resta che il caffè per tirarmi definitivamente fuori da questo stato ipnotico, a metà fra sogno e realtà. Per trovare dentro di me la forza per affrontare una giornata che ancora non so come sarà e che cosa mi aspetta e sempre un’incognita.
Grazie per questo caffè così forte e così profumato.
Ci voleva proprio, stamani.
Melania
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chi non dorme capisce la sregolatezza del sonno Melania, il caffè tira la giacca in avanti. I miei migliori caffè li bevo senza motivo, per il gusto della compagnia. Naturalmente anche da solo: la mia compagnia è gradita.
E’ bello sedersi sul gradino e guardare la stagione che cambia, ho un ricordo lontano, che non se n’è mai andato, magari ne scriverò. Grazie per le tue parole.
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mi piace lo stile…particolare, ma esaustivo:)ciao
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