l’era del cretino

Il cretino è in auge. Ricercato, pagato adeguatamente per raccontare il vuoto (e chi è più sublime del narratore del nulla), spopola nella scena mediatica. I grandifratelli, le isole, i talk tappeto sono i contenitori primari del cocktail mediatico studiato per abbassare il tono, troppo intelligente, della mediocre scena televisiva. Cocktail e quindi non tutti cretini, ma q.b. per il mix da ascolto, senza eccedere in grado alcolico. Non è una congiura, è una operazione di marketing: se si abbassa il livello generale, anche gli altri programmi svettano. Ma il cretino non si limita e non va in ferie: esonda in altri siti. Ospite dei talk show, ne alza il tono, li riconduce al popolar sentire, toglie gli orpelli dell’ attenzione critica dallo specifico e li riporta al generico. Il cretino è ricercato in analisi politica come portatore di autentici valori popolari, interprete di riferimento della filosofia del banale quotidiano. E’ osannato, conteso, valutato adeguatamente nella carenza di un mercato che lesina i cretini intelligenti. Che sono poi, quelli da scena, con spirito idoneo, senso della comunicazione e che non divagano mettendo in difficoltà il conduttore: il cretino di rango non è eversivo e sa stare al suo posto. Questa non è una critica, è solo la meraviglia, invidiosa, per chi ha inventato il cretino pret a porter. Questo sommo creatore di ruoli, è un intelligente che ha compreso la funzione sociale del cretino e ne ha vista la complementarietà nel proliferare di intelligenza a basso costo. Perchè il cretino consente l’intelligenza del banale, si fa capire subito e rende felice l’interlocutore E’ un generatore di pensiero positivo, provoca il: “finalmente una persona di successo alla portata di tutti, anch’io, che sono migliore, posso arrivare.” Il cretino sostiene l’autostima, aumenta il Q.I. degli altri senza far venire pensieri forforosi. Probabilmente fa anche crescere i capelli, ma si attendono conferme dalla ricerca biomedica svizzera. Il cretino comunque, è compreso nel welfare: si usa e non si paga il ticket, solo l’abbonamento. Se una trasmissione, un dibattito, un talk, è priva del cretino, diventa noiosa, non cattura l’attenzione dello share. Perchè, l’intelligente ama l’imprevedibilità del cretino: e non riuscendo a pensare in quel modo, ne è affascinato, si attende qualcosa che ha a che fare con il pensiero trasversale e che lo sorprenderà. E come sottovalutare che il cretino consente la lamentela sullo stato dell’intelligenza del paese, senza dover parlare sempre di ricerca scientifica, di precari nella scuola e nella sanità che sono temi astrusi e conformisti. La critica, quando si esercita sul cretino, è condivisa senza retrogusto acidoso duodenale, da cui la tesi che il cretino, è un farmaco anti ulcera. Il cretino stimola l’acume e l’intuizione: bisogna individuarlo nel mucchio e la sua ricerca è un esercizio che esercita l’intelligenza, tanto che il cretino incontrovertibile viene sbandierato agli amici: quello giusto non ammette replica o distinzione di valore. Uno sport non ancora olimpico e che può essere esercitato in famiglia, nel web, al bar, in ufficio, provare per credere. Quelli che, invece, non mi vanno a genio sono i cretini finti, quelli che si atteggiano: hanno una patina di eccesso, sono sopra le righe e smottano nel banale artificioso. Da gourmet, preferisco il cretino spontaneo; quello che non mi fa imprecare e chiudere il televisore, distruggere il giornale, uscire dal cinema anzitempo. E’ la vestale del media: mi consente di scegliere e di dormire sereno. Domani ci sarà altro, ma non sarà peggiore.

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4 pensieri su “l’era del cretino

  1. grande willy!……….bel post, come sempre.
    fare il cretino è una bella professione, rende, e non ci si deve impegnare..una laurettina del cazzo, due libriccini scritti da un altro, e i giochi sono fatti…poi ci sono anche i cretini con la terza elementare, ma lì si scivola nel campo dei corona :)))

    ti senti meglio da quando abbiamo scoperto che lamerotw è un barricadero di sinistra??..onore al compagno dini, stalinista della prima ora, con giacchette di saville row :))

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  2. per un sessantottino che ha ancora l’allegria dei sogni, la notizia che lambertow vive e lotta assieme a noi, non può fare che piacere.
    Hoops… devo ricordarmi di pulire le scarpe e comprare cravatte intonate: domani siamo assieme di barricata ( speriamo che qualcuno glielo abbia spiegato al lamb che non andiamo a fare assaggi in cantina). :)))
    grazie minnie perchè rendi lieve la vita ricordando ciò che conta davvero.

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  3. “il cretino pret a porter”… mi piace.
    bellissimo post, davvero, lucido ed elegante come sempre.
    buona giornata a te willy e a chi passa…

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  4. Ho l’impressione che i cretini in tv abbiano lo scopo di abbssare il quozinete intellettivo dei telespettatorie e -sopratutto- di distoglierci da precariato, stipendi che nn bastano più, sanità e altri problemucci che meglio che la gente veda un reality patinato e se li dimentichi……..

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