Quattro giorni in Romania per capire se ci puo’ essere lavoro per la mia societa’. La stranezza di campi abbandonati e fabbriche piene di lavoratori. manca manodopera, vengono dall’ungheria per lavorare in questa regione. Paghe tra i 200 e i 400 euro, ma una birra costa 2 euro, secondo voi con 80 birre si vive un mese. Non e’ vero che ci sono solo italiani, anzi il capitalismo itinerante se ne sta andando in cerca di salari piu’ bassi e mercati in espansione in cui collocare la produzione del posto. Mi ha sorpreso un colloquio in cui mi veniva detto che una azienda era passata da 1400 a 800 lavoratori in un anno, in parte se ne sono andati , in parte licenziati: salta una commessa e i posti di lavoro svaniscono. La cina influenza ogni produzione ed e’ triste pensare che la crisi qui avviene prima che ci sia stato lo sviluppo. Tutto avviene troppo in fretta. I poveri acquistando merci povere prodotte all’estero, faranno chiudere le fabbriche nei loro paesi, introducendo nuova poverta’. Mi viene spiegato che il mercato trovera’ meccanismi di sostegno, ma nella globalizzazione non e’ detto che il sostegno al mercato avvenga qui, anzi e’ piu’ facile avvenga nei mercati di produzione. Tutto noioso, vero? Mi chiedo se davvero il cuore sia ancora a sinistra.
faranno come i lavoratori italiani licenziati da chi ha portato a suo tempo la produzione in romania, quando lo stipendio di una capocatena romena era di 70.000 lire…contro il 1.400.000 di un’ italiana.
quando anche in romania il costo del lavoro è aumentato alcuni hanno spostato la produzione in cina, mantenendo la progettazione in italia, molti hanno definitivamente chiuso e sono diventati palazzinari.
la globalizzazione è stata anche questo, ora va avanti…
anche gli italiani da tempo sono poveri e devono comprare gli stracci cinesi…
cinesi che in molti casi non hanno nemmeno più bisogno della nostra progettazione.
intanto è andato definitivamente perduto un immenso bagaglio di know-how…che è stato svenduto da alcuni per ottenere enormi guadagni immediati, ma la cui perdita ha impoverito tutti.
parlo per la mia esperienza nel settore tessile, che conosco abbastanza(anche se non sono una capocatena).
il mondo gira, pare sia inevitabile…ma è stato molto pesante per la mia zona, in termini di occupazione specialmente femminile.
"Mi piace""Mi piace"
VILLYCO,
cos’è avere il “cuore a sinistra” oggi? Essere dentro l’anima del POPOLO aiutandolo a crescere col loro patrimonio di culture,di territorio,di tradizione. Attraverso una coscienza personale e una Responsabilità di appartenenza,o solo quella che,intervenendo con una “sigla” vuota di reale sostanza,li ingloba imbragandoli e,rendendoli schiavi,sfruttando manodopera e talenti,proprio come agli albori di quel “neo-capitalismo” che tanto contrastò?!! Prego,rispondimi che,vorrei SOGNARE IL CONTRARIO! Bianca 2007
"Mi piace""Mi piace"
MANAGGIA nonostante tutto e nonostante tutti sì il tuo cuore è ancora a sx.
Clio
"Mi piace""Mi piace"
Sono domande che mi pongo anch’io
Clio
"Mi piace""Mi piace"
il cuore è a sinistra per un bel pò di cose, ma non per i soldi. I soldi stanno al di sopra di tutto, non c’è destra-sinistra-religione.
nulla.
bentornato.
p.s. E FACCE SOGNA’ WILLY :)))))
"Mi piace""Mi piace"