Due scuole di pensiero tra blog e commenti:
- quella dell’amore cantato al cabaret. Leggero al punto giusto, senza impegni nè dolori, amami ma non prenderti sul serio, quando finisce non è un problema perchè non è mai cominciato;
- quella delle canzoni napoletane. In sintesi malafemmina e sordato innamurato. Tu solo per sempre, la passione e l’amore sono tutt’uno, non mi lasciare, non ti tradirò mai.
Le filosofie si incontrano dopo la rottura, in una proposizione che suona più o meno così: come te ne trovo quante/i voglio.
Nella prima scuola era nelle premesse e dovrebbe far ridere dirlo, nella seconda è una tragedia. La mia tesi è che sentirselo dire o pensarlo fa male comunque. Perchè?
Aldilà delle simmetrie amorose, mai bilanciate, se qualcosa di notevole accade tra due persone, questo lascia tracce nella considerazione di sè e quando finisce, chi se ne va si porta via un pezzo di noi. Quel pezzo di noi è carne viva e fa male non averlo.
La chirurgia dell’amore è prevalentemente sostitutiva.
nulla da aggiungere, davvero.
perfetta anche la collocazione in “spirali”
buona domenica
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“FA MALE COMUNQUE!”
Ma se ciò che si è dato in entrami i casi era sincero (anche se nel primo caso superficiale),qualche nave negli occhi balugginerà sempre e si formerà in viola del pensiero su una fronte ora con qualche piega in più,ma con un fiume aperto a una vita nuova e più consapevole anche se per un pò quel fiume…resterà muto! Fulvia o Bianca 2007
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pilucco interpretando a modo mio Fulvia: preferisco il pensiero viola è una novità rispetto al fiore e la fronte è quella dei bollettini della prima guerra mondiale (giulia,piave,ecc), ma alla fine si vince. Con 600.000 morti, ma si vince.
buon dì di festa
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e il piave mormorò..non passa lo straniero…la meglio gioventù mori in quella guerra, ci vollero vent’anni per crearne un’altra e rimandarla al massacro…per fortuna noi abbiamo smesso, altri continuano, ma con diversi numeri..non c’entra con l’amore, o forse sì…che tante ragazze hanno pianto morosi morti sul carso, a faccia in giù nella neve..vedove di guerra senza mai essere state mogli, e mai più dopo.
meglio noi, con le nostre ferite ridicole, fatte di sms deliranti, dolori immensi che non esistono se non nella fantasia di chi scrive…bisognerebbe avere buon gusto, qualche volta. E pensare che ci sono tragedie vere, in giro per il mondo.
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