C’è stato un momento in cui, dentro la materia d’un pensiero, dentro un sentimento coeso, si è manifestata una idea di incrinatura. Un disassamento d’atomi, molecole che sono scivolate, le une sulle altre e già nuove forze, nuove iterazioni deboli trovavano un equilibrio. Pensandoci dopo, molto dopo, m’ è parso di individuare l’ambito, non il momento e di chiedermi: se ne avessi avuto coscienza allora, sarebbe bastato a sanare, ad evitare la frattura intervenuta molto dopo? Non può esserci risposta, ma comunque non sarebbe stato come prima e quel brivido della materia ormai esisteva. Non so neppure se ci sia sempre stato e solo il caso o l’intenzione d’un cambiamento l’abbia fatto emergere. Un rocciatore non sempre può scegliere l’appiglio che gli permetterà di salire.
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