if ovvero un flow chart circolare

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Lei si era innamorata di un altro, all’inizio senz’ avvedersene.

O forse se ne avvide?

C’erano le circostanze, il caso fece il resto.

Lui disse ch’era già accaduto, ma prima s’era potuto rimediare. Adesso non c’era più nulla da fare.

Passò il tempo, neanche tanto, anzi poco. Forse per un simmetrico bisogno d’attenzione, anche lui s’innamorò di un’altra.

All’inizio senz’avvedersene.

O forse se ne avvide?

Si generarono dolori, qualcun altro ne fu sorpreso, in passato, gli pareva, d’aver potuto rimediare.

Gli sembrò d’essere quasi ucciso dal dolore e che solo ferire gli riportasse vita, ma poi si stancò d’essere senza luce, e cominciò a vedere il mondo che gli ruotava attorno.

Mentre il tempo scorreva, nuovi nodi s’erano allacciati. Vite, che sembravano squassate, ritrovarono abitudini conosciute.

Ma anche le altre vite, ch’erano apparse nuove, diventarono un po’ usate. 

Forse l’ urgenza ormai non era più tale.

Tutto sembrò acquietarsi perché ciò che sembrava forte, lo fu un po’ meno e quello che brillava, perse un poco la sua luce.

Così avvenne che pensieri, più o meno uguali, si formarono in teste che s’erano profondamente conosciute: nei grovigli di destini, un capo sempre fugge e disegna nuovi eventi.

E ricominciò l’attesa che il nuovo accadesse e la storia facesse finta di ripetersi.

Perché anche nell’abitudine allo star bene, la speranza ha sempre porte da cui uscire.

If, si disse, e cominciò a sognare.

9 pensieri su “if ovvero un flow chart circolare

  1. Non sò, é da qualche tempo che mi vengono strani dubbi, strani pensieri. Sperare é sognare e sognare é trovare consolazione, una via d’uscita insomma. Un rifugio caldo, una protezione momentanea. Nulla più. Ma allora cosa cambia ???
    Comunque sia, per stima e rispetto ti lascio una poesia che il tuo post mi fatto venire in mente: Caffè all’aperto di HENRIK NORDBRANDT

    Caffè all’aperto.

    pioviggina un pò
    ma non abbastanza perché si possa proprio
    chiamarla pioggia

    e noi lentamente ci bagniamo
    ma non abbastanza perché valga proprio
    la pena di parlarne

    e un po’ ci innamoriamo
    ma non abbastanza perché si possa proprio
    chiamarlo amore

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  2. Nodi?…Laing.
    Buon appetito che è quasi l’ora.Qui ci vorrebbe un certo Argon che un tempo commentava sul mio blog cose incredibili per bellezza e che pure mi lasciava per e-mail. Chissà che fine ha fatto! Quanto morti eccellenti,perbaccolina! Ma…buona grappa e un ciao,Bianca 2007

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  3. Grazie Gialloesse, la poesia è davvero gradita. E anche il dubbio. La mia risposta, ma chissà quanto è solida, è che accettare ciò che accade, che ci accade, è già parte di quel vivere che muta. Un poco muta, e noi che vorremmo sempre scrivere di assoluti ci dobbiamo adeguare al fatto che questi valgono per un poco nella loro forza. Poi subentrerà la nostra, per non farci dire che c’eravamo sbagliati nell’usare un superlativo, ma questo lo sapremo dopo. Non è forse meglio così, che tutto sembri ogni volta nuovo e a suo modo lo sia?

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  4. A me invece l’ultima tua frase mi ha fatto ricordare questa:

    Non respingere i sogni

    Non respingere i sogni perché sono sogni.
    Tutti i sogni possono
    essere realtà, se il sogno non finisce.
    La realtà è un sogno. Se sogniamo
    che la pietra è pietra, questo è la pietra.
    Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
    è un sognare, l’acqua, cristallina.
    La realtà traveste
    il sogno, e dice:
    “Io sono il sole, i cieli, l’amore”.
    Ma mai si dilegua, mai passa,
    se fingiamo di credere che è più che un sogno.
    E viviamo sognandola. Sognare
    è il mezzo che l’anima ha
    perché non le fugga mai
    ciò che fuggirebbe se smettessimo
    di sognare che è realtà ciò che non esiste.
    Muore solo
    un amore che ha smesso di essere sognato
    fatto materia e che si cerca sulla terra

    Pedro Salinas

    Luminosa giornata di festa Will, ciao ciao
    🙂

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  5. Langston Hughes

    ” Tieni stretti i tuoi sogni
    perché se i sogni muoiono
    la vita è come un uccelo con le ali spezzate
    che non può volare
    Tieni stretti i tuoi sogni
    perché se i sogni se ne vanno
    la vita è un campo sterile
    congelato dalla neve. ”

    Buona serata 🙂

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  6. Andare in loop, appunto.
    Eppure ad ogni giro c’è, ci può essere, qualcosa che cambia. Qualcosa che lo rende diverso da prima.
    Una speranza o un’illusione che ti fa andare avanti.
    In un nuovo loop.

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  7. Care amiche e amici, vi ringrazio dei commenti, delle poesie in particolare, tutte molto belle e tutte con la verità della poesia che mostra le cose da ogni lato. Se semplificare le azioni è l’essenza del flow chart, la vita per fortuna procede per spirali, od almeno così credo, per cui chi vive può vedersi nella spirale precedente senza ripercorrerla. In questo credo che il concetto di loop non aiuti, perché la vita si assomiglia ma non si ripete e ogni volta è una volta nuova.

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