L’altra sera si discuteva di Libia e mediterraneo, di tricolore, di aerei e democrazia, di pacifismo presente e passato. Si parlava anche del “fascista” del piano di sopra che metteva il tricolore quando c’era la bandiera della pace e che adesso era spiazzato e confuso. Non eravamo tutti d’accordo, succede spesso tra amici, e il magone dell’essere nel mondo sbagliato ci accomunava.
” ma non c’era altro modo?” ripeteva I. sconsolata. Ed io sapevo che ora, in sostanza, non c’era altro modo, che non governavamo noi e che comunque queste decisioni nascondevano altre cose eloquenti e non dette del tipo: qui sì e lì non importa. Che ci sarebbero stati modi diversi, volendo, ma che costavano fatica continua. Adesso le cose non fatte, avrebbero pesato sulla coscienza dell’occidente, ma poi si sarebbe dimenticato presto, annegando il tutto nella ragion di stato.
Pensavo che si sarebbe ripetuto di nuovo, all’infinito, e che le volevo ancora più bene di sempre per questo suo interrogarsi costante, con la voglia di cambiare davvero.
Oggi possiamo cambiare idea sul tricolore, sulla guerra, sul giusto e l’ingiusto, che sono sempre merci relative, ma…
Ecco credo che su quel ma, ci giochiamo lo star bene con noi stessi e gli altri. Anche i principi che non sono veri, ci giochiamo su quel ma. Perché quel ma contiene un mondo possibile, diverso da utopia ed invece praticabile.
Anche l’amore ci giochiamo più o meno per lo stesso motivo. L’amore che è un sistema binario drogato, non ama troppo le sfumature per star davvero bene.
Un mondo praticabile è difficile pensarlo, se siamo ondivaghi e ci va bene una cosa, ma anche il suo contrario. Ci sono cose su cui non ci dovrebbero essere “se” e “ma”. Nei limiti del possibile, certo. Tutto sarebbe relativo, un vero inferno.
In amore, poi, a volte, ho l’impressione che siano proprio le sfumature ad essere determinanti.
Questione di punti di vista.
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La citazione dell’amore era frutto del pensiero trasversale, ma pur ritenendo che ciò che sottende questa parola sia difficile da definire, e che esistano infinite gradazioni di bene difficili da collocare, il discrimine è alla fine binario: o c’è o non c’è. Quando c’è allora le sfumature sono sostanza, novità, curiosità, conoscenza progressiva, darsi e cambiamento profondo. Se non c’è (e se non ci cambia ovvero non ci rende disponibili a cambiare per esso, si ha un buon indice sulla sussistenza), ci si può convincere o lasciar convincere di amare, ma i conti su di sé, si faranno prima o poi.
La similitudine nasceva anche dal fatto che in nome dell’amore e della libertà si commettono delitti orrendi. E che amore scambiato, è amore dell’altro, prima che di sé. Esattamente come per la libertà.
Sul mondo possibile continuo a pensare che con enormi difficoltà, alcuni diritti fondamentali possano essere condivisi e resi parte del vivere e del governare.
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Willyco l’amore di cui parli è un movimento trasversale e un richiamo inscindibile dal dolore di essere condizionati sempre da qualche ma. Dovremmo rimettere indietro le lancette della nostra storia europea degli ultimi 5 secoli: dirci tutti “facciamo un altro tipo di interventi, siamo umani e amiamo l’unica casa che possediamo nell’universo”-
Il mondo possibile è ancora impossibile e “l’altro modo” è talmente vicino da non riuscire a vederlo, così vicino da restare sfocato. La quantità di bugie e di pressapochismi sostanziali dell’ultima settimana è così grande da risultare sarcastica e allucinata.
Il francese vuole potere visibilità e PETROLIO, prima e più di tutti gli altri…non cresciamo mai. Ho visto foto di Sarkozy che stringe compiaciuto la mano di Gheddafi uguale ad una che ritrae Berlusconi, uguale ad altre con altri capi di governo, non impariamo mai.
Trasformare la vita in amore, non potevi scrivere una cosa più terribile di questa.
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ANCHE TU
ami la musica classica o era solo uno “stato d’animo” come quello che ispirò Mahler per questo lied straordinario? Guai se venisse a meno quella piccola luce che ci guiderà là dove mai sapremo ma sicuramente fuori dagli incubi e dai sogni di “giocattoli d’auto” tenuti sotto a un braccio.”Des Knaube Wunderborn”.Ciao,Bianca 2007
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