noi non ci sanremo

Sanremo è uno specchio di quella parte maggioritaria del paese che quelli come me si ostinano ad ignorare. C’è in noi la presunzione della superiorità del ragionamento sul numero, il contrario della democrazia, a cui ci pare di aderire. Ma questo non mi preoccupa più di tanto, perchè credo ci sia un determinismo nel voler essere minoranza, un tratto radical che stabilisce criteri di compensazione del tipo: critico e la giustezza di quello che penso alla fine vi contaminerà e cambierà. Se questo sia di per sè sufficiente, lo lascio alla meditazione di ciascuno. Ma, per restare a Sanremo, in fondo la miseria di ciò che viene proposto e che, sembra, tutti critichino sorridendo, i budget insultanti per chi non ha di che vivere, i lustrini sguaiati, il canta che ti passa, cosa muove in realtà? Nulla, occupa il tempo e dice che chi ha un problema se lo deve risolvere. Credo ci sia una grossa coincidenza tra l’immagine che questo paese ha di sè stesso e quello che gli viene offerto dalla politica. Per la presunzione di contaminazione sopra accennata, la cosa mi colpisce meno. E vedo come un traguardo di medio termine, quello della ripresa di dignità collettiva, della ri-appropriazione del maltolto in termini di speranza collettiva. Perchè è proprio la speranza collettiva che è stata demolita ed ognuno ora ha una sua speranza personale da far coincidere con quello che potrebbe essere, ma non è. Nei miei pensieri attempati, ho cercato di capire perchè, oltre la gioventù, mi manchi qualcosa. Perchè mi manchino Tenco, Gaber, la Sannia, Mia Martini, e perchè sia rassicurante la presenza di Vecchioni, Cammariere, Conte,  Finardi, De Gregori ecc. Mi è parso di scorgere la differenza tra chi ascoltava i Beatles e i Rolling Stones e trovava parole intelleggibili, di un versante italiano vicino alle cose che s’agitavano scomposte e chi per necessità, cerca solo altrove, per mancanza di offerta. Ci sono cose qui, appena fuori, confuse e contaminanti e inagite, eppure non provocano cortocircuiti felici. I vecchi sono patetici nei ricordi al presente, nulla è mai stato come si ricorda, ma la sensazione che una canzone tenesse assieme molti, mi resta. Sarà un’illusione, ma non mi rende infelice. E questo è quanto conta.

3 pensieri su “noi non ci sanremo

  1. “E GLI ANNI PASSANO LE MAMME IMBIANCANO I BIMBI CRESCONO MA NON SVANIRA’ LA LORO BELTA'”
    Anche “questa” teneva assieme e faceva felici adulti e bambini per la melodia orecchiabile il “senso” buono l’accomunanza di un tutto (prima o poi).Bianca 2007

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  2. Bello il titolo. 🙂
    Sanremo è il trionfo della banalità rassicurante: quella che, a volte, ci fa sentire parte di un’unità con più cuore che cervello.
    Nonostante tutto mi appaia volgare, retorico, ridondante ogni oltre limite, una puntatina la faccio sempre. Forse per poter dire la mia. Magari banalmente.
    E’ che le puntatine diventano sempre più “ine”.

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