vergogna

…Essere poveri, sporchi, è essere indecenti. di cos’altro ci si può vergognare? Solo di essere poveri. Questa è la vergogna, l’unica rimasta: la povertà.

…nessuno si vergogna più di essere ignorante, maleducato, cattivo, di essere mediocre, stupido, di essere crudele, incapace di pietà. Nessuna di queste cose fa vergognare. solo essere poveri. La povertà è la cosa peggiore che possa capitarti.

( Simona Vinci: strada provinciale tre )

E tutto ciò che è conosciuto come bello, vero, giusto, sbiadisce nella necessità. La coscienza di sè si ritrae dal vedere, perchè è vedersi. Il mondo si restringe e chiude in pochi passi: la povertà è una cella immeritata.

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11 pensieri su “vergogna

  1. io penso di essere povera, categoria precaria, nessun alimento, faccio capriole per dar da mangiare alle mie bimbe. epppperò mi compro repubblica, epppppero vado al cinema, eppppero compro i libri, eppppero vado alle mostre…non me ne frega niente essere povera, sono stata molto ricca, e mediamente ricca ed ero infelice. Ignorante non lo sono mai stata, però. ecco, non vorrei esserlo, ignorante. mi darebbe molto fastidio.
    ho imparato che i soldi possono anche non esserci, l’importante è sapere chi sei.
    penso di essere una povera intellettualmente snob.

    buona serata, willy..

    e un sorriso, di quelli che illuminano gl’occhi.
    gratis, per questa volta :)))

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  2. con passo felpato e circospetto (chissà se verrò cacciato via), in punta di zampa lascio un segno…io, gatto ricco e pasciuto di città!

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  3. sono povera…e non mi vergogno affatto…compro i miei abiti al mercato cercando sempre l’offerta migliore, così ne compro qualcuno in più e sono sempre diversa…non compro riviste, ma la settimana enigmistica che aiuta la mente e la tiene sveglia sì…aspetto che i libri siano in edizione poket oppure vado “Al Libraccio” e li prendo di seconda mano (tutta la collezione di Camilleri a poco più di 2 € l’uno). Adesso arriva Natale ma non la 13°. Cercherò di far contenti i miei figli come potrò… Ma io sono ricchissima perchè ho dei carissimi amici, due figli che amo più di me stessa, la mia cana che vuole sempre giocare e il mio gatto sordo ma bellissimo e fortunatamente, ultima ma non ultima, la salute…cosa voglio di più? Grazie ma niente Lucano, non bevo!!!
    baci

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  4. la povertà di cui parliamo, Simona Vinci ed io, è la povertà che vediamo per strada, quella che ormai non chiede più, che si lascia andare e che risponde solo ai bisogni vitali: un pò di cibo, acqua, un posto qualsiasi per dormire. E’ una povertà senza riscatto e senza colpa, che intacca la dignità, non ha più necessità di capire, al massimo di esistere.

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  5. ci si incontra in queste ore notturne.
    so di che parli, Willy caro.
    ho presente un’immagine che non riesco a cancellare. forse molto banale.
    un paio di domeniche fa, salivo in macchina in via Roma, per tornare a casa. ero stato in un bar per un aperitivo. vedo una donna che avanza con passo malfermo. età indefinibile, viso distrutto e indecifrabile. un vecchio e informe cappotto dall’aria molto strapazzata, dei calzini e delle vecchissime ciabatte. in una mano un sacchetto di plastica da cui trasparivano dei viveri e degli stracci, forse tutti i suoi averi, nell’altra mano una bottiglietta di campari. l’ha bevuto tutto d’un fiato, quindi ha posato la bottiglietta per terra. ha proseguito il suo cammino senza meta.
    mi ha lasciato dentro una sensazione che non riesco a dimenticare, anche se quando la racconto e la descrivo sembra molto, troppo banale.
    vado a nanna, che l’ora è passata da un po’

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  6. willy per quella povertà lì non ci possiamo fare nulla. cinicamente possiamo dircelo, non siamo una confraternita di madre teresa. per ogni povero che tenti di salvare, altri 100 non ce la faranno.
    anche lei, madre teresa, non ce l’ha fatta a salvare tutti i moribondi di calcutta : qualcuno è rimasto fuori.
    detto da me, che ho lo spirito del salviamo il mondo è paradossale : eppure la realtà va vista per quella che è.
    si fa quello che si può, anche di più.

    e non dimentichiamo di salvare noi stessi.
    che non è solo la povertà di cui parli tu a corrodere dentro.

    una manciatina di pioggia a te..che quella di torino è diversa ehhhh :))))

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  7. e’ la teoria dei 2/3 Minnie, un terzo è perduto e funzionale al benessere dei 2/3 restanti. L’intera africa è considerata a perdere negli equilibri del pianeta. Non ci credo a tutto questo, non mi piace questa idea, non accantono niente, anche se penso che ai disgraziati del piazzale più di qualche moneta non posso dare. Non credo neppure che la soluzione sia la pubblica carità, ma che queste persone abbiano eguali diritti di base. Un assessore della giunta di centro sinistra della mia città, ha detto che la nevicata sarebbe costata 10.000 euro al giorno al comune per togliere dalle strade di notte i senza casa. E’ una brava persona, gli è sfuggito, ma non può essere solo una questione di spesa. Se parliamo di eutanasia una pletora di credenti e non cominciano a stracciarsi le vesti, la vita di queste persone non è forse eutanasia legalizzata. Ci sono religiosi che provvedono, aiutano, si fanno carico, c’è l’indifferenza generale che semplicemente rimuove il problema. Non dobbiamo mica risolvere tutto di persona, ma se intorno ad un problema c’è il consenso generale le cose si affrontano.
    Qui c’è il sole, oggi non si bada a spese

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  8. prova a prendere i tuoi concittadini, e a chiedere se vogliono spendere 10.000 euro per togliere dalle strade i senza tetto. anche ai miei, concittadini. una parte direbbe comunque no.
    l’africa si saccheggia, da tempi lontani. è una riserva immensa di persone da rendere schiave, di oro, di metalli nobili, di animali da circo, la stiamo facendo morire di aids per finire il lavoro da carogne.
    il mio prof di geopolitica ci diceva venerdi che un suo collega appena tornato da uno studio durato 5 anni ha detto che l’africa è piena di cinesi, che si stanno comprando terre, costruiscono, fanno, disfano, come noi europei abbiamo fatto per secoli.
    quando cominceremo a vedere l’africa come un continente adulto , autonomo, sovrano?
    mi viene un pò di nausea a pensare che ci siano persone destinate a vivere male per permettere a noi di vivere bene.
    tanta, dire, non un pò.

    si vede che a pd avete speso un bel pò di soldi per avere tutto questo sole ehhhhh???…ma si sa che il nord est può.. :))))))))))))))

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  9. È cosí bello regalare e donare, ogni volta che mi spolpano mezzo litro di sangue mi sento rinascere il solo pensiero che possa servire a qualcuno per salvargli la vita, come é successo a me, é qualcosa di assolutamente speciale. Se mi chiedessero di lavorare un giorno in piú al mese o di rinunciare ad un giorno del mio precario stipendio per aiutare anche un solo poveraccio, lo farei..magari vorrei vedere i risultati di questo mio piccolo sacrificio ma lo farei. Non ho un gran stipendio e non ho neppure un lavoro fisso ma come posso lamentarmi o chiudere gli occhi. La povertá é fastidiosa, é attorno a noi, far finta di nulla é da bastardi.
    Baci qui fango schifoso :)))

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  10. approvo quello che dice xeena: non avete idea di quanto sia bello dare, senza chiedere nulla in cambio e senza che nessuno sappia….non serve dire ai quattro venti: ho fatto quello, ho dato quell’altro per sentirsi dire “brava”, chi ha bisogno di conferme al suo dare è solo, solo con le sue frustrazioni…
    baci grandi

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