Con la stilo, ho scritto 440 biglietti d’auguri aziendali, scindendo la creanza d’affari dalla conoscenza personale. Gli auguri sono stati sinceri e i pensieri li hanno differenziati: questo è in gamba, quest’altro è un avversario, con questo sarebbe bello lavorare. E’ un buon esercizio per mettere ordine ai compagni di strada, anche se non tutto può essere detto. A ciascuno ho augurato che i desideri si realizzassero, riservandomi di contrastare lealmente quelli in conflitto con i miei.
Quelli a cui non potevo augurare proprio nulla sono stati depennati dalla lista che ogni anno si accorcia; segno che non ho più la pazienza costruttrice d’un tempo.
Chissà se Attila mandava gli auguri.
Certo. A modo suo li mandava. 🙂
Sai, col passare del tempo la pazienza costruttrice si affina, e dedica l’attenzione dovuta solo a chi, secondo noi, merita.
E’ anche questo un lusso concesso dal non essere più troppo ggiovani.
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uhhh…440 biglietti d’auguri scritti a mano mi paiono una gran bella cosa :)))…..inchiostro di che colore?..un bel lillà, direi…
nanna bella..secondo me gli auguri più belli li facevano zio stalin e berja….:))))
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MI PERDONERAI IL “COPIA-INCOLLA”?
Perchè anch’io ho sempre fatto così.Continuerò a farlo (anche se i conoscenti e gli amici sono diminuiti…).Lo farò anche quest’anno.Per non tradire me stessa per non tradire il mio dna.Il colore dell’inchiostro?…Dipende dipende…Bianca 2007
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l’inchiostro è un rosso marasca della montblanc, un colore tra il tabacco e il rosso scuro: vecchi inchiostri ormai desueti. Per la cronaca e basta
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Sei tutto matto, non se ne parla proprio di auguri!
La Xeena manco copia incolla…no dai i messagini li mando e tutti diversi quindi non sono mica tanto diversa da te, ma 440 proprio no!!!
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