equinozio

Nell’ingresso due dirigenti folletto, stile casalingasuasion, parlano di problemi: le diffidenze nel porta a porta, i margini ridotti, gli obbiettivi troppo alti. Non si scopa più come un tempo, difficile la vita, prendiamoci un secondo macchiatone. Anche la brioche? Si anche… 

Stamattina ho pensieri spocchiosetti, da sinistra impegnata con tutto il peso del mondo sulle spalle. Alitalia, crisi sub prime, equilibri in medio oriente, l’azienda che dovrei dirigere; ecchè sarà mai questo personale che diventa politico? Ed invece sbaglio, perchè nei flussi che percorrono il nostro sistema simpatico, il quotidiano sfavilla e rende fioco tutto il resto. Secondo me i neuroni sono conservativi e tendenzialmente di destra, al contrario degli ormoni sempre impegnati a tumultuare e vociare in scambi osmotici. Divago come il dottore di Pasternak, ma la Lehman è oggi importante se ho soldi investiti, il medio oriente se cresce il prezzo della benzina, la cina se avvelena con i propri prodotti una fetta di mondo. Il quotidiano converge e si piega per rendere concreti i problemi e la notizia resta tale finchè non tocca personalmente, altrimenti flatus vocis. Eppure, in questo preannuncio di nebbia, di profumi zuccherosi da sagre paesane, il pensiero si accoccola gattoso sulla medietà berlusconiana: tutto domestico, come i voli alitalia, come i pensieri folletto, come gli amori da retrobottega. Basta voli alti ed ambizioni che non siano gessatini, tacco 10, bocche rosse a cui togliere il rossetto prima dell’uso, basta parlar di politica: qui si vive e non ci si fanno seghe sul mondo e sui posteri. Così disse un genio parlamentare: ma chi saranno poi questi posteri, che neppure votano. Ed io mi incazzai, senza capire di questa realtà che mi manca e che mi fa animale fuori tempo.

Buon equinozio agli scontenti e ai coraggiosi.

10 pensieri su “equinozio

  1. baviamoci su un caffè willy, ma non quello della macchinetta. un bel caffè lungo, al bar, seduti al tavolino all’aperto. chiacchieriamo e rubiamo un pò di sole che ancora illumina questo quotidiano.
    offro io.

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  2. chissà perchè invece io penso che siano importanti i fatti del mondo e molto meno questi nostri. Mi spiego : se fallisce alitalia il danno è limitato all’italia, e nel mondo non sposta nulla. La Lehman sposta nel mondo perchè l’economia americana ha un peso forte nel mondo, e molti italiani hanno comprato pacchetti con dentro obbligazioni dei brothers. C’era una classifica dei brand migliori su rep..1 posto coca-cola, 2 ibm, 3 microsoft..via andare con gli americani, poi i tedeschi con mercedes..noi arriviamo 45esimi con gucci…cioè i nostri brand sono sempre solo moda fashion ma non tecnologie, non intel, non hardware, non cose che pesano.
    è un’italietta, peccato che nella giolittiana qualche soldino ci fosse, e qui manco per niente.
    anche i commenti..quando scrivi di passioni, di sentimenti, di donne, di fantasmi, di sesso, commenti a manciate…di economia due gatti in fila per 24..come fossimo carrarmati mussoliniani.

    ola chicos..che si va.

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  3. ovvero?..ci sono 3 commenti su un tema che ne dovrebbe avere sei volte tanto…che non siamo un’italietta impaurita senza soldi e senza onore?..cos’è che non ti pare?..che se alitalia fallisce influenza l’economia cinese?..non sembra che, ciribiribin?

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  4. mi spiace dire che il fallimento di alitalia non è cosa solo italiana, non produrrà solo conseguenze in italia
    e che comunque il fallimento non ci sarà, ci sono troppi interessi connessi e troppo lavoro che dipende da alitalia
    anche se è un colabrodo fa mangiare tanti
    in ogni caso i dipendenti proprio non hanno in nessun modo la mia solidarietà, lo dico senza infingimenti e ipocrisie

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  5. dare un ordine ai problemi e soprattutto stabilire chi li risolve, questo credo sia esso stesso un problema. Alcuni dicono che il governo su alitalia giochi più partite, ben oltre lo specifico e le promesse elettorali. Penso che in una democrazia liberale le aziende possano fallire e che nuovi imprenditori possano assumerne le funzioni. Lo dico per esperienza personale avendo affrontato il fallimento della più grande azienda di trasporti locali su gomma. Certo che i contraccolpi ci sono, nel caso che conosco, dalla sera alla mattina 25000 persone sono rimaste a piedi. Poi dopo 4 mesi la cosa si è rimessa in moto e adesso l’azienda va bene. Concordo con Emma che alitalia non verrà fatta fallire, se non interesserà a qualcuno rilevarla minor prezzo. Sui problemi planetari se posso stilare la mia top five:
    1.Crisi usa russia e riarmo
    2.Incapacità di governo delle crisi “locali”
    3.Diritti umani
    4.Crisi sub prime
    5.Situazione delle materie prime e dell’energia e limiti allo sviluppo della produzione mondiale.
    Ciò che mi colpisce è che la sensibilità sul mondo è ormai elitaria, ci si parla tra consenzienti e l’incapacità di poter intervenire, condiziona la stessa analisi per cui subentra una rimozione della sensibilità ai problemi. E’ altrettanto evidente che i problemi personali oscurano tutto questo, qui mi fermo perchè diventerei noioso vieppiù.
    Pigretta cara ho parlato con la mia macchina del caffè che ha ostentato, imbronciata, il suo pedigree lavazza capsule, la sua versatilità, la fedeltà diuturna. Però quando le ho detto che non di caffè avevamo bisogno ma di chiacchere serene e tempi lunghi ha acconsentito all’incontro in altri posti. Quand’è?

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  6. Pur essendo una sensazione politica vagamente attutita dal personale, mi pare che questo equinozio assegni un pareggio immeritato tra luce ed ombra.
    L’ombra avanza molto velocemente. E, al momento, non sembra di intravedere la possibilità di un equinozio di primavera che riporti le luce in vantaggio.
    (vabbè, mi scuso dell’immagine un po’ mistica)

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  7. scusa emma..ma tu pensi che alla cina-india-usa-russia, cioè il pacchetto più grosso di economia mondiale tocchi la crisi alitalia in qualche modo???

    concordo con willy sui punti elencati..cioè potrei votarti se ti presentassi alle elezioni :)))

    rob..anche la matematica vive di poesia..

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  8. buongiorno,
    credo che in una economia globale contino tutti i tasselli, inoltre anche se l’italia a chi la osserva dal mappamondo sembra poca cosa ci sono interessi forti ad essa connessi
    i punti di willy sono condivisibili, e proprio si capisce come essi, alcuni di essi, siano connessi al tema alitalia fra l’altro.
    non voglio sottolineare quanto la crisi energetica abbia contribuito allo sfacelo in cui siamo (lo metterei al primo posto come problema mondiale, infatti)
    il pacchetto più grosso dell’economia mondiale è, mi spiace farlo notare, malato come i pacchetti piccoli
    il sistema mondo in cui viviamo è basato su equilibri virtuali, si appoggia su castelli di carte e basta che una, anche piccola carta, si muova, che viene giù tutto.
    ieri sera cercavo di ricordare quanto ci ha messo l’argentina a fallire, ecco.
    non mi dilungherò, tuttavia mi preme sottolineare che sottovalutare gli scossoni locali è (come fra i punti di willy) l’errore che hanno fatto tutte le istituzioni del mondo.
    l’effetto domino, checchè se ne dica, non è roba da film
    ed è triste pensare che l’unica azienda sana italiana è quella dei casalesi & Co.

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