alias

Ogni terza domenica del mese, è presente al mercato bric a brac in prato. Lo conoscono i commercianti di cartoline, di foto e di dischi. Gli mostrano gli ultimi ritrovamenti fotografici fatti per lui, ma è merce difficile, spesso testimonianza di disastri in corso.  Lui guarda, contratta, a volte acquista. Compra soprattutto foto di persone, ma anche cartoline e dischi, purchè della stessa epoca. Osserva con attenzione, a decifrare i volti nelle foto, i sorrisi, le mani posate. Ci deve essere compatibilità con gli anni dal ’60 all’80: la sua epoca giovane, noi ci conosciamo da allora. Sulle foto si è costruito passati dimostrabili e ne parla convinto, senza invadere troppo i discorsi. La casa si è piegata a raccogliere questi alias di vita: vetrinette, album di foto, librerie ricche di oggetti. Mi ha raccontato di quando eravamo ragazzi e ci siamo persi tornando al campeggio, delle ragazze che aveva baciato in quell’estate, di un temporale che ci ha inzuppato e allagato la tenda.

Non mi riconosce, ascolto, assento, sarebbe bello fosse vero.

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