“…credo di essere stato io ad avere iniziato a costringerla (costringerla ad amarmi), benchè tale compito non sia mai univoco ed è impossibile che sia costante, e la sua efficacia dipende in gran parte dal fatto che i ruoli vengano di tanto in tanto scambiati e che sia la persona costretta a costringere l’altra.”
Javier Marías Un cuore così bianco
Forse l’asimmetria ha una pazienza che, con piccole spallate, fa oscillare e compensa le difficoltà, le cadute di interesse, gli sbalzi di passione. Così può continuare un dialogo in cui l’uno parla alla persona che vorrebbe, ma non è.
E dopo sarà il turno dell’altro.
spesso gli scambi di cose, come la comunicazione, non rispettano questi ritmi, di parola e di ascolto, di dare e di ricevere.
auspichiamo però.
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io non credo che si tratti di costrizione, credo piuttosto che le relazioni (o gli scambi o la comunicazione in generale) siano come una bilancia che pende un pò da una parte e un pò dall’altra. una bilancia che trova, in questo lieve e reciproco sbilanciamento, il suo equilibrio. e ci sono dei momenti in cui i piatti si incontrano sullo stesso livello, ma sono istanti brevissimi, il tempo per scambiarsi qualcosa di grande e poi nuovamente in su e in giù…
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E’ quello che confusamente volevo dire dire Pigretta, grazie
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