placebo

Gli artifizi, le scorciatoie momentanee: tutto per raccogliere un pò d’energia. Da pettinare e rimettere in ordine, pronta al gioco. Se fossi stato bimba parlarei di bambole da accudire, di volti di porcellana a cui parlare. Ma un bimbo parla alle macchinine, ai soldatini, ad un meccano. Tutti alter ego difficili, che finiscono nella cesta. Riservando la fatica dell’immaginare geometrie di giochi, già nell’estrarli uno ad uno. Sarà da allora che è nata questa stanchezza del mantenere l’ordine ai pensieri, per farli seguire da atti coordinati. Non c’è presunzione di giustezza, solo necessità d’armonia che tolga fatica nel vedere cose fuori posto.

Il call center della vita oggi mi ha messo in attesa, l’armonia aspetta e tra poco sarà comunque sera.

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10 pensieri su “placebo

  1. Tu non devi bere sprtiz al mattino, un po’ di Nesquik come la Xeena, energia e vitalitá e colori la tua giornata.
    Approposito di spritz mi sono bevuta il “Veneziano” aperol e soda quindi pure io mi faccio di aperitivi spritz, sono preistoricaaaaa!!!
    Kiss

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  2. Cara Emma lo sai che è proprio vero e che si può essere consapevoli senza soffrire del passato? A me accade.
    Cara Xee per aiutare la serata nel mio spritz ci sta il prosecco, il campari, l’oliva e solo a volte pochissima acqua o soda, ma è una cosa che beviamo noi tirannosauri tra un appetizer, una chiacchera e una risata. Hai presente Xee come ridono i tirannosauri?
    Buono il nesquik saranno 25 anni che non lo bevo, provo, magari freddo la mattina.

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  3. esatto, accade, non sempre almeno, ma accade, a volte capita anche di sorridere raccontando una propria cosa triste.
    perchè il tempo l’ha allontanata, le ha dato il suo posto, quello dove deve stare.

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  4. viva lo spritz:
    ok campari, ok prosecco, no oliva (per me), ma buccia d’arancia
    …da noi lo chiamano anche “bicicletta”

    e la coppa del rosso antico?…che bella, girarla fra le mani scandiva i tempi fra domande e risposte, nella compagnia.

    buon fine settimana, anche a chi passa

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  5. ASPIRAZIONE
    all’armonia èsempre stata di tutti gli artsti come di tutti coloro che hanno visto anche solo una volta la Bellezza cercando di penetrarla.Ma come ogni valore dell’arte,questa, trascende l’individuo,la sua epoca nonchè la sua situazione contingente,esprimendo una proporzione o un’armonia (ideale) alla quale si può attingere solo in virtù delle proprie capacità intuitive.Sempre parlando dell’artista,lui,esprime la propria intuizione,impiegando i materiali che le condizioni dell’ambiente in cui vive gli offrono.Ed è indifferente ai materiali ed alle condizioni che gli sono imposti.Egli accetta qualunque condizione,purchè essa esprima la sua volontà formale.Lavorando sui pofondi mutamenti,in cui i suoi sforzi vengono esaltati o sminuiti,continuati o trascurati,da forze che egli non può procrastinare,e che hanno poco a che fare coi valori di cui ne è l’esponente.Egli crede,tuttavia,che quei valori siano fra gli attributi eterni e imprescindibili della sua umanità,che poi è anche quella di tutti.Nè fa coscienza ed etica.Forza morale per non semplificare la morale.Seme che nulla ha a che vedere con un’estetica fine a sè stessa,ma Bellezza che espandendo l’essenza della propria verità,coincide con il “Bene”.Totalità di luce e ombra,terza dimensione di prospetiva. Radici in terra fertile e nutrita Bah! Forse,dilungandomi,ho perso la strada (inizialmente) a me chiarissima.Buona continuazione di giornata Willy e,che, ogni aspirazione bella-buona,viva al di là di ogni stanchezza o paura! Bianca 2007

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  6. i pezzi del puzzle torneranno tutti a posto
    succede sempre o almeno così dicono
    è importante mantenersi entro certi confini però
    trascendere non serve anche se capisco possa essere difficile a volte
    sono certa che tu hai capito cosa intendo
    come dice emma il tempo guarisce
    e forse più che guarire ci fa collocare in modo corretto le cose

    Cristina

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  7. Come vedi Cristina ci sta lo spritz, la forza etica, l’ordine interiore, ognuno legge qualcosa che è mio e suo al tempo stesso. Tutto è sempre a posto siamo noi, od almeno io che talvolta non coincido con la fotografia del momento, realizzando quell’effetto mosso che fa ondeggiare il pensiero. Grande ordinatore il tempo, ma quale tempo? Per me il tempo è quello che mi attraversa, quello che ordino, quello che mi fa nuotare nel suo flusso, il tempo che ordina è una entità superiore, un tempo non mio con cui devo dialogare sapendo che parla d’altro. Ma senza la pretesa di discettare del mio tempo parlerò. (lasciando in pace Prigogine). Notte bella a chi dorme e a chi veglia.

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