potature

Stamattina ho potato tre piante di rose: in altri tempi ci siamo scambiati cure e bellezza. Adesso, per l’oidio oppure per più banali muffe, non stanno bene.

Troppo facili le similitudini con la vita, in questi pensieri mattutini.

Eppure mi son punto, quel tanto che basta da pagare lo scotto della poca attenzione a me.

Non voglio perderle queste piante, ecco la ragione dell’interesse sentimentale, anche se l’appartenenza reciproca si è affievolita.

Non si può tenere tutto: bell’assioma nella botanica dei sentimenti.

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13 pensieri su “potature

  1. dopo aver letto quanto hai scritto mi vengono tanti di quei dubbi.
    sulla mia vita, intendo.
    da un paio di anni a questa parte ho smesso di occuparmi delle mie piante e le ho lasciate morire.
    non riuscivo più a occuparmi di loro.
    sono andate diminuendo finché non sono sparite del tutto, sia in casa che in tarrazza.
    ora, da qualche mese, ho delle piante grasse. in casa, sopra il pianoforte.
    regalo gentile di un amico.
    sono piante di poche pretese e forse il mio amico aveva capito qualcosa.
    come fai a occuparti delle piante quando non riesci più a pensare alla tua vita?

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  2. occupati delle tue piante per occuparti di Te, Mel, non è difficile sceglierlo come oasi riservata. Faccio spesso paralleli tra le piante e la vita, tra i sentimenti e il fiorire, vivere, crescere.

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  3. nel parallelo piante e vita, qualche potatina l’ho data anche io.
    serve. per capire cosa è importante, come si vuole vivere, crescere.
    uno di questi giorni tornerò anche ad occuparmi delle piante.
    comunque credo tu abbia ragione.
    il fatto che io non riuscissi più a occuparmi delle mie piante significa qualcosa, questo è chiaro.

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  4. Oserei fare due citazioni, se mi è concesso:
    chi ci è guarito con un giardino, per l’esattezza e la poetica emccanicità,
    chi ci è morto, per tornare ad occuparsi di una rosa.

    Non ero mai passata da quì, ma vedo che la cara Neru ha buoni amici 🙂

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  5. ciao willy, latitante in questo periodo, l’ammetto.
    dunque non è tardi per le rose? io le ho potate da tempo, ma è vero con questo tempo bastardo stanno male.. di solito questo era un periodo delizioso e invece sono semimorte…
    ma quando arriva l’estate?

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  6. GIUSTO MR WILLY,
    “Non si può tenere tutto”.Resta sempre il giardino dei fiori dalle multiple fragranze che,nel suo tempo la potatura richiede.Ma per chi ama i fiori e il giardino,saprà con amore dar loro nutrimento e taglio,infilandosi guanti e mascherina per poi,a cosa fatta,toglierseli subito,accarezzarne pelle e profumo,lasciando poi il resto, agli occhi e al buon Dio.Bacio senza spina.Bianca 2007

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  7. eppure gli uomini tendono a voler tenere tutto..la moglie, un’amante, le amiche, le occasionali..si butta via poco,che si sa mai :))))))

    oddio bianca, sembra una roba da key scarpetta potare una piantina..guanti, mascherina..chesssaaarràààà mai ???

    non mi regalate fiori, piante,gardenie, tulipani, grasse,magre,rosse,rosa,lillà…terribilmente negata, rea confessa.

    buona serata, che ormai un bacio non lo si nega proprio a nessuno ehhhhh mago zurlì :))))))))))

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  8. necessario salvare la pianta infatti
    così sembra
    salvare me stessa? io mi sono salvata immunizzata impermeabilizzata
    ora si teme l’aridità
    e non per la pianta o per lo meno non ancora per quella…

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  9. Credo che l’importante sia non liofilizzarci, perchè sarebbe mantenere colore e apparenza, senza mutamento e vita. L’ideale è la membrana osmotica permeabile solo a quello che viene desiderato.

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  10. io con le piante proprio non ci so fare… o troppa acqua o troppo poca, o troppa luce o troppo poca, o troppo fertilizzante o troppo poco. insomma un vero disastro! sarà un caso che io riesca anche a far seccare le più tenaci piante grasse? chissà. o forse è solo che anche le piante, come l’amore, non sono eterne e bisogna accettare che vivano quel tanto che gli è concesso dal cielo. senza accanirsi per la loro sopravvivenza, ma semplicemente curandole per quanto necessitano loro e per quanto ci viene dal cuore.
    emozionandoci anche solo per un’unica, straordinaria fioritura.

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