Il clamore da pollaio della disputa Travaglio vs Schifani, nasconde la coda di paglia di un’informazione poco libera e di una politica acquiescente. Ma non per costrizioni esterne, piuttosto per ossequio e vantaggio. Dovrei aspettarmi un sussulto che non sia al servizio di qualcosa o qualcuno, la coscienza che al pari della magistratura, esiste un potere terzo, anzitutto, utile al cittadino. Ma questo sussulto non c’è e chi ha questo potere, non lo esercita, se non per eccezione, fa un mestiere senza dubbi, è assenteista alla società.
Almeno si radicasse questa terza parte civile che critica con coscienza e non si astiene, saremmo tutti più liberi e Berlusconi sarebbe solo un presidente del consiglio. E, badate bene, che non vorrei i professionisti dell’opposizione, ma solo uomini di modesto coraggio al servizio di sè stessi, degli altri, della funzione per cui sono pagati.
Le eccezioni che ho in testa, gli esempi di voce chiara ” che gliele canta”, sono quello che potrebbe essere e non è, non la normalità quotidiana.
Spinelli sulla Stampa dice parecchio, aggiungerei dell’altro sull’abitudine di mandare alla gogna persone e violentare la verità in un titolo, ma questo è corollario alla condizione di indipendenza di chi scrive.
Willy, ma veramente la memoria è così labile?
Io non ci credo.
Allora perché continuare a negare l’evidenza? Non parlo dei dirertti interessati, ovviamente, ma della gente comune che china il capo e accetta tutto.
Io non chino il capo e neanche lo sguado, neppure quando ho torto marcio. In quei casi preferisco afrontare il “nemico” a viso aperto. Occhi negli occhi. E ammettere i miei errori.
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il discorso è sempre lo stesso, willy, figlio dello stesso ragionamento.
abbiamo chi ci meritiamo.
siamo i primi ad essere schiavi, diplomatici, silenziosi, attenti a non esagerare.
lo dico io, per prima, che m’indigno, che vorrei urlare, ma in giornate come questa mi rendo conto che se parlassi perderei il lavoro.
e poi che faccio?
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Nel mio blog ho citato Breton e il primo manifesto del surrealismo.
Ad un certo punto dice : “….Tra le tante disgrazie di cui siamo eredi, bisogna riconoscere che ci è lasciata la massima libertà dello spirito. Sta a noi non farne cattivo uso. ”
In questa frase credo sia celata gran parte della verità e se fosse possibile urlarla a gran voce forse, dico forse, orecchie tenere potrebbero assorbirne il senso profondo.
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