ti aspettavo la domenica sera,
la pelle come erba:
profumo, elastica dolcezza.
Ti respiravo a faccia in giù
i denti nella carne piano,
e sulla soglia della notte
richiami lontani, subito perduti,
si vedeva, voleva,
tra spazi di luce automatica.
La scala ricordo,
non il freddo,
le mani,
non le voci
e le mie nefandezze, che aspettavi
nella traccia curiosa.
Ogni domenica sera, d’inverno,
un sapore avvolge il vuoto:
pensa, scrivo ancora il tuo nome
sull’alito del vetro
e guardo luci e gocce rigare
giù, in questa gravità vitale.
Ma non ho pianto mai,
ho copiato solo l’acqua che scendeva
e dis-faceva
me in te.
oggi è domenica, e verrà anche la sera. si aspetta sempre qualcosa, e non sempre arriva. io sto ancora aspettando un aspetto di me che accetti questa vita e che sappia sorridere, che sappia anche piangere.
buona domenica Willy, un sorriso
"Mi piace""Mi piace"
Uhhh piacevole lettura da rimanere quasi senza fiato.
Buona domenica.
"Mi piace""Mi piace"
Thank you, You can visit http://nghecon13.googlepages.com“>
“The top blogs of the day” report
"Mi piace""Mi piace"