percolla giovanni

Giovanni Percolla è don per appartenenza geografica, non nello spirito. E neppure presume l’eroicità del don Giovanni. Mentre lo sciupafemmine pensa che le femmine lo sciupino, qui siamo alla fase antecedente: quella della fatica del ruolo vissuto nella fantasia e non svolto. La presunzione dell’azione amorosa: … c’è sempre qualcuno che ad un certo punto, incomincia a dire: “Adesso io vi dico con quella, cosa ci farei”…

Questo è vero ancor oggi, solo che alla chiacchera, si è aggiunta la possibilità del non impegno, della leggerezza amorosa.

Come a dire: ci siamo, ci cerchiamo, ma il confine è ben noto, meglio che non sia importante. Stabiliamo un limite per non stare male, per darsi un’altra possibilità, per mantenere più situazioni attive, per avere una uscita di sicurezza.

Che significa oggi il rapporto senza coinvolgimento?

Qual’è il ruolo del seduttore e della seduttrice?

Nella liaison léger si conosce davvero l’implicazione del sedurre e dell’essere sedotti?

Troppe domande e la mia risposta è molto parziale: le cose, lo status, la rete di protezione, l’indolenza, frenano la passione del crescere. L’amore così non è totale, è compatibile. Non sempre, naturalmente, ma nel non appartenere abbiamo un indizio che esiste una specie d’amore che non ha bisogno di molto. Gli equilibri vivono anche in questo bisogno refratto, fatto di pomeriggi e fine settimana rubati (?), di quotidianità non condivise. Come se del frutto restasse la sola polpa, da consumare e digerire.

Il rischio del mutare radicalmente è lì, sul crinale da superare e che occulta la vista del futuro.

I pensieri corrono, mi verrebbe di parlare dell’attualizzazione di don Giovanni Tenorio e di Madame Bovary e mettere assieme un percorso dove l’amore sia luce innanzi al ragionamento e legante. Lo farò per pezzi, seguendo tracce ed esperienze, senza pretese, verità, moralismi o giudizi di valore: come al solito.

( A proposito, Giovanni Percolla, il protagonista fisico del Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati, galleggia negli amori flebili, finchè si innamora di una donna, Ninetta, che lo guarda ammirato. Cambia vita e abitudini, si sposa, emigra a Milano, ma basta un ritorno alla casa paterna, perchè l’indolenza dei sentimenti riprenda il sopravvento.)

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6 pensieri su “percolla giovanni

  1. bah, temo che l’indolenza dei sentimenti prenda spesso il sopravvento, specie dalle mie parti, anche non volendolo sai?
    non credo tanto nel totalizzante, ma nei momenti totalizzanti sì.
    certi momenti bastano per farci credere che sia tutto lì, tutto in quell’attimo la bellezza, il senso, l’amore.
    poi si torna alla verità.
    quanto alla leggerezza delle liaisons, invece temo sia impossibile, per me almeno.
    tutto, subito e senza domande, che tanto vengono da sole e rovinano tutto.

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  2. sono una che deve capire e un modo per farlo per me è leggere, per confrontare ciò che sento con le parole altrui.
    per questa ragione ho un paio di scaffali pieni di libri sulla gravidanza, sul parto e, soprattutto, sul dopo. non mi sono serviti a molto, l’esperienza si fa sul campo e ogni sbaglio si paga.
    allo stesso modo, adesso, ho letto tutto il leggibile su Eros e compagnia: Pan, Dioniso, Apollo, Afrodite, Ulisse e le sirene, e via via trascorrendo nel tempo e nello spazio. Fino a Don Giovanni e ai suoi epigoni, certo.
    Anche in questo caso non mi serve a molto, ma aiuta a riflettere e io sono bravissima a riflettere e ad attorcermi nelle mie riflessioni.
    La Se-duzione si vive si subisce si offre.
    Si viene trasportati e si trasporta altrove.
    Non sempre ciò avviene in modo perfettamente simmetrico, anzi.
    Dal canto mio sono certa che la liaison léger non sta nelle mie corde. La vedo un pò come una forma di vigliaccheria, di timore della vita.
    Chi si accontenta gode così così, cantava Ligabue.

    Leggerò il percorso che vorrai dipanare, con interesse ed emozione

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  3. Posso sottoscrivere ogni parola di D…
    In questo periodo l’asimmetria è il mio forte, il mio punto di forza e la mia debolezza.

    Passo la mano sul vetro, con forza. Ma tutto resta appannato.

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  4. Quello che D ha affermato:
    “la liaison léger non sta nelle mie corde. La vedo un pò come una forma di vigliaccheria, di timore della vita.
    Chi si accontenta gode così così, cantava Ligabue.”

    potrei averlo scritto io perchè sono assolutamente d’accordo con lei.

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  5. urca, mi ero dimenticato di questo testo, Ondina, les liasons légeres sono modo corrente di vivere, non è neppure una moda, ma una risposta alla caduta di miti e regole. Non ho giudizi, come al solito è meglio che ciascuno viva come si sente. Sul chi si accontenta ho idee un po’ diverse da quelle di Ligabue, nel senso che il godere è forse la cosa più facile, è la felicità che è difficile.

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  6. Nemmeno io giudico, ma le liasons legeres non le condivido, sono lontanissime dal mio modo di vivere e di pensare.
    Eppoi, ammesso e non concesso di riuscire a “gestirle”, comporterebbero per me una grande sofferenza.

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