uccelli di laguna

svassoIeri, al mare, due uccelli nuotavano nel tramonto. Ogni tanto sparivano in cerca di cibo sul fondo, per riapparire dopo un tempo che pareva lunghissimo. Più d’un minuto, è tanto, per polmoni piccoli e coraggiosi, che cercano anche a 6 metri di profondità.

Nel mare viola e arancio, il pensiero è corso alla similitudine della scoperta del sè, con la vita in superficie, allegra o triste, ma apparente e la ricerca del sè nel profondo. Il cibo per noi è lì sotto ed è quello che ci permette di vivere ed apparire . La maestria e l’arditezza con cui un uccello si immerge, è ciò che vorremmo nel percorso iniziatico alla nostra comprensione.

La leggerezza è nel prodotto di questa semplicità e rischio della ricerca: essere, finalmente senza sforzo, nutriti nel profondo.

Mica facile.

L’uccello è lo svasso maggiore e si arrabbia se lo si chiama folaga.

Un pensiero su “uccelli di laguna

  1. Oggi sono andata io al mare. Stamani. Dopo una serie di bastonate prese negli ultimi giorni. Ed è proprio come dici tu. Avevo bisogno di andare in profondità, capire, vedere, essere.
    Non sono sicura di stare bene, meglio sì. Ed è già qualcosa.
    Brutta bestia l’asimmetria… se ne esce con le ossa rotte… ora sto a ricomporle (maldestramente, direi…)

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