calascibetta

Oggi bandiera rosa e guardo Calascibetta dalla balconata di Enna, con la meraviglia delle case che abbracciano una cima, una cresta. Capisco la sindrome di Gulliver che fa vedere cose e uomini, come fossero giocattoli vivi.  Terra marrone, screziata di giallo, silenzi lunghi con scoppi di voci rade. Un richiamo, un ordine: a chi si rivolgerà? A un uomo, un animale, oppure, come spesso accade, alla natura circostante, per rompere un eccesso di solitudine. Catania e la moltitudine del mercato del pesce è lontana. Via Etnea con la mostra speculare di persone e vetrine, qui è la festa dell’andare in città. Si va al mare per vedere e farsi vedere, ma prevale il primo sentire: la campagna abitua alla ritrosia di sè e alla curiosità morbosa del nuovo, dell’inusuale, del desiderio realizzabile. La sensualità a sud è carnalità concreta, afrore interiore, ricordo e lampi di desiderio. In autunno, il colore si accorda con le sfumature del calore che ancora permane nell’aria. Ma non sente freddo, questa strana creatura che serpeggia dentro e muta, oscilla, ribolle. Qui i sentimenti, i desideri sono più immediati: escono sbattendo porte, saltano tra passioni e ozii estenuati. Meraviglia, colore interiore, voluttà: terreno per gourmet del vivere.

3 pensieri su “calascibetta

  1. LA NOSTRA GENTE DELSUD!
    Del profondo sud! Così bella e provata.Così misteriosa e chiara! Quella che fece dire a Salvatore Quasimodo a Maria Cumani (danzatrice):”Un ombra saliva sempre verso la tua limpidissima fronte.Forse era il verde dei tuoi occhi (ma il ricordo del colore) che mutava il “clima” del tuo viso,che si scioglieva raggiungendo i capelli alla loro nascita.Il fuoco era dentro,profondissimo.Io sapevo; amavo questo fuoco.Per esso ho subito metamorfosi nello spirito e nel corpo…”
    E a Leonardo Sciascia: “Mi è riposo il ricordo dei tuoi giorni grigi,delle tue vecchie case che strozzano strade,della piazza grande piena di silenziosi uomini neri.Fra questi uomini ho appreso grevi leggende di terra e di zolfo,oscure storie squarciate dalla tragica luce bianca dell’acetilene…..Una nave di malinconia apriva per me vele d’oro,pietà ed amore trovavano antiche parole”
    MA CHE SIA “GOURMET DEL VIVERE!”…Bianca 2007

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