gloria

Tutto ciò che dico è mia riflessione, contaminata dall’esperienza, senza pretese di assoluto, per questo mi permetterò parole forti.

Se l’amore è incivile, lo è anche la sua gloria: il desiderio: smisurato, caduco, memorabile, cangiante e mutevole. Ed è incivile perchè la genesi dell’amore è nel desiderio:  padre delle pulsioni senza regole. Partiamo dalla natura del desiderio, pulsione gloriosa quant’altra, ricca di tracotanza, incontenibile, piena di volontà espansiva e insofferente alle regole. E’ questa espansione del sè che contraddistingue la prima fase di folia e che provoca l’eccesso di comunicazione. Quando il desiderio incontra il proprio oggetto si espande verso di questo, apre il cuore, dà credito, si fida e abbassa le difese. Cerca di comunicare con gli sguardi, gli odori, i suoni, le parole acquistano significati irripetibili nelle situazioni di scambio comunicativo usuale. Si apre un canale comunicativo speciale che verrà definitivamente chiuso con la fine dell’amore ( l’assenza di comunicazione non è il sintomo della rarefazione dei sentimenti?). Con l’amore trionfante la gloria dove sta?  E’ finita nella passione, figlia anch’essa del desiderio e che porta all’agire pratico e rende pubblico il nuovo stato annunciando grandi imprese. E quale impresa più grande dell’amare? Basterà rammentarlo poi, ad amore finito e prima di ricominciare, che l’etimo pathos significa colpire e che l’essere colpiti porta con sè il patimento oltrechè il tocco profondo della grazia passionale. In tutto questo il rischio dell’ amare, la sua vitale bellezza e la consapevolezza che è la dinamica che muove il mondo con il desiderio come motore. Senza desideri e passioni, siamo privi d’amore, ma se lo accettiamo c’è ancora gloria da cogliere per i miles della vita senza paura del pathos.

Ma non c’è gloria senza condivisione.

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Un pensiero su “gloria

  1. CREDO
    che la “gloria” stia solo nell’aver vissuto il “desiderio” senza riserve.Consapevoli della sua caducità come del suo effimero.Ma felice di aver potuto grazie al “desiderio” di aver conosciuto e DATO la parte migliore di se e,forse,usando una frase cara a Gibran di aver “potuto danzare nudo sotto il sole” che,questa se è capitato è solo oro fine,purissimo, prodotto esclusivo senza consumismo alcuno,MAGIA . Fulvia

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